BARONISSI 

Tre dissidenti in maggioranza «Valiante non ci ascolta più» 

BARONISSI. “Idea Comune per Baronissi”. È questo il nome del nuovo gruppo consiliare sorto ieri mattina e ufficializzato nel corso di una conferenza stampa da tre consiglieri della maggioranza:...

BARONISSI. “Idea Comune per Baronissi”. È questo il nome del nuovo gruppo consiliare sorto ieri mattina e ufficializzato nel corso di una conferenza stampa da tre consiglieri della maggioranza: Franco Cosimato (capogruppo), Angelo Notari e Francesco De Simone. Un gruppo che si pone in posizione apertamente critica con l’attuale gestione amministrativa. «Malgrado gli sforzi compiuti nel corso della consiliatura da parte di quasi tutti i membri di maggioranza, tesi a correggere il modus operandi dell’amministrazione Valiante – dicono i tre consiglieri – non si sono avute apprezzabili modifiche tali da poter significativamente far emergere le differenze con le passate gestioni». I tre consiglieri (appartenenti al vecchio gruppo maggioritario di “Civico Uno”), hanno fatto sapere che, pur rimanendo nel perimetro della maggioranza, valuteranno ogni singola proposta e decideranno di volta in volta quale determinazione assumere in assise.
Una sorta di terremoto istituzionale, che fa un po scricchiolare quella che in consiglio, in mancanza dei voti favorevoli dei tre consiglieri “dissidenti”, potrebbe diventare una maggioranza risicata, col rischio di una prematura caduta dell’amministrazione di governo.
«Contestiamo – rivelano i tre consiglieri – soprattutto il fatto che le azioni messe in campo dalla giunta comunale si sono spesso rivelate in contrasto con le richieste portate avanti dai consiglieri comunali. Molte volte ci siamo trovati di fronte a deliberazioni per le quali noi consiglieri non eravamo nemmeno a conoscenza».
Forti contestazioni, di recente, sono sorte con la deliberazione del “Baronissi Fest”, il cartellone di eventi estivi, che preverrebbe, secondo quanto esposto da Notari, presidente della commissione bilancio, una spesa di circa 70-80mila euro, ritenuta eccessiva . Allo stesso modo, non è stata gradita la sostituzione del funzionario addetto alle entrate e altre decisioni in merito al Puc.
Mario Rinaldi
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