Tre coltellate all’amico Cinquantenne in manette

È accusato di tentato omicidio, l’aggressione dopo la lite scatenata dalla gelosia Le indagini dei carabinieri. Il ferito è ricoverato in ospedale in gravi condizioni

BUCCINO. Ci sarebbe il movente della gelosia dietro l’accoltellamento dell’altra notte a Buccino. Un uomo del posto, Marcello Nardiello, 50 anni, è stato arrestato per il reato di tentato omicidio. Poco prima del fermo, avvenuto la stessa notte poco dopo i fatti, ha sferrato tre coltellate a un giovane rumeno, C. B., 30 anni. Le coltellate hanno raggiunto l’uomo al torace e agli arti superiori. La vittima è stata ricoverata all’ospedale “San Francesco di Assisi” di Oliveto Citra in prognosi riservata. Il grave fatto di sangue è avvenuto nell’abitazione dell’arrestato, in via Quintino Di Vona, dove aggressore e vittima si erano incontrati. Tra i due, infatti, intercorrevano buon rapporti di amicizia. La discussione avrebbe preso presto una brutta piega, a causa di gelosie per donne. Ne è scaturita una violenta lite durante la quale il rumeno è stato ridotto in fin di vita. Dalla mano armata di coltello di Marcello Nardiello sono partiti tre fendenti che hanno raggiunto il trentenne nelle zone vitali.

Dopo il fattaccio, avvenuto intorno all’1.30, Nardiello si è reso irreperibile. L’immediato intervento dei carabinieri della locale stazione, diretta dal maresciallo Nunzio Marchese, ha consentito in tempi brevi di ricostruire l’accaduto. I militari, infatti, sono riusciti a risalire presto all’identità dell’accoltellatore. L’aggressore è stato arrestato alcune ore dopo nei pressi della sua abitazione. I carabinieri lo hanno bloccato al termine di un lungo servizio di appostamento. Nardiello, infatti, quando a suo avviso si erano calmate le acque, ha pensato di rincasare ed è stato arrestato. L’uomo, al momento del fermo, vestiva ancora gli indumenti che indossava durante la lite e che erano intrisi di sangue. Con sé, inoltre, aveva il coltello, con lama di oltre trenta centimetri, che aveva usato per ferire gravemente il rivale rumeno.

La successiva perquisizione domiciliare, nell’appartamento teatro dell’aggressione, ha consentito agli investigatori dell’Arma di rilevare tracce ematiche e segni di una violenta colluttazione. Sul posto sono intervenuti anche i carabinieri del Sis (Servizio investigativo scientifico) di Salerno per acquisire elementi di prova che risulteranno preziosi in sede processuale.

Le indagini dei carabinieri di Buccino, coordinati dal comando compagnia di Eboli, diretto dal capitano Alessandro Cisternino, e dalla procura di Salerno, accertate le mondialità e il responsabile del ferimento, puntano ora a scoprire il movente che ha armato la mano del buccinese che si trova recluso nel carcere di Salerno. La pista più accredita è quella passionale e della gelosia.

Massimiliano Lanzotto

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