L'INIZIATIVA

Tre chili di “cicche” sul Corso: «Ora si installino i posacenere»

Una ventina di volontari ha ripulito dai mozziconi il "salotto" della città

SALERNO - Un mare di cicche. Esattamente tre chili, intorno ai 10mila mozziconi di sigarette spente e poi buttate a terra come niente fosse. È questo il “bottino di guerra” al termine della mattinata di raccolta organizzata dall’associazione “Voglio un mondo pulito” che da oltre due anni ormai combatte in maniera attiva l’inquinamento e prova a diffondere un messaggio per la tutela dell’ambiente e del mare. Una ventina i volontari che si sono dati appuntamento intorno alle 9 di sabato per dare il proprio contributo in prima persona nel tentativo di cambiare le cose, ma soprattutto di lanciare un segnale. E sul corso Vittorio Emanuele, la “truppa” guidata dal presidente Ciccio Ronca ha lasciato momentaneamente le spiagge dove pure opera senza sosta. E si è piegata sotto al sole per rimuovere migliaia e migliaia di resti di sigarette spente e buttate a terra, raccattando anche altri tipi di rifiuti per un totale di quasi tre chili. Un numero che letto così, alla leggera, rischia di apparire insignificante, ma anche assume tutt’altra percezione se si pensa al peso dei micro-rifiuti, tra l’altro anche estremamente inquinanti. Una cicca, infatti, pesa appena tra i 0,2 e 0,4 grammi, ma è il loto impatto ambientale a rendere il mozzicone uno dei rifiuti più pericolosi e più difficili da smaltire, e creare problematiche enormi all'ecosistema.

«Non rappresentano solo un danno al decoro urbano ma sono molto impattanti sull’ambiente, anche e soprattutto per una città di mare come Salerno. Il vento porta tutto in acqua, dove i pesci ignari del pericolo scambiano le cicche per cibo naturale », spiegano gli attivisti di “Voglio un mondo pulito”, il cui appello per sensibilizzare la popolazione è abbastanza eloquente. Dall’altro lato, invece, c’è una richiesta pure molto diretta, e urgente, all'amministrazione comunale, affinché «non faccia finta di nulla, e proceda a installare posacenere e più cestini per la città», perché anche se non giustifica l’inciviltà o l’incuria della gente per il proprio territorio, per l’associazione nata nel marzo del 2019 il numero di posacenere è troppo esiguo, specie per Corso Vittorio Emanuele.

Stefano Masucci