la condanna 

Tre anni e sei mesi e una multa per la “lady” dello spaccio 

Ha patteggiato, davanti al gip del Tribunale di Nocera Inferiore, tre anni e sei mesi di reclusione e il pagamento di 3500 euro di multa la cavese Lucia Zullo, accusata di spaccio di stupefacenti,...

Ha patteggiato, davanti al gip del Tribunale di Nocera Inferiore, tre anni e sei mesi di reclusione e il pagamento di 3500 euro di multa la cavese Lucia Zullo, accusata di spaccio di stupefacenti, arrestata lo scorso primo marzo e finita in carcere. “Lady cocaina” era finita in manette nel mezzo di un giro di rivendita di droga ad alcuni clienti, documentata dai carabinieri della stazione locale. La donna, 53enne, sorella di un noto pregiudicato metelliano, era coinvolta a pieno titolo nel sistema dello spaccio: in particolare, fu stata sorpresa in possesso di 17 grammi di cocaina suddivisa in ventotto singole dosi, con tre diverse cessioni finite negli atti del procedimento.
Il fratello, anch’egli tutt’ora in carcere a seguito di una complessa indagine portata avanti dalla Dda di Salerno, è accusato invece dei reati di usura ed estorsione, aggravata dal metodo mafioso: era lui il vertice dell’organizzazione, attiva nella valle metelliana, bloccata a maggio 2017 con gli arresti eseguiti dalla squadra mobile e dai carabinieri di Nocera Inferiore.
Nell’indagine era finita anche la sorella per un solo episodio di estorsione contestato in concorso con il fratello
Il blitz antidroga riguardante l’attuale procedimento penale era scattato il primo marzo scorso, all’alba, nel quartiere Santa Lucia. Nella sua casa la signora era stata tratta in arresto per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, con successiva richiesta di processo con rito immediato fino alla scelta del patteggiamento con ammissione di colpa e pena concordata.
Da diverso tempo la zona di residenza della Zullo era attenzionata dalle forze dell’ordine. Al momento opportuno il blitz della squadra antidroga chiuse il conto, riscontrando l’attività illecita della donna: in precedenza, nel 2001, nella sua abitazione era stato predisposto un punto di rivendita di cocaina che arrivava dal Sud America. In quel frangente, secondo le contestazioni, la Zullo si occupava dell’organizzazione, con un ruolo di spicco, coordinando tutte le operazioni per smerciare la droga ai diversi acquirenti, numerosi in tutta la provincia di Salerno.
Alfonso T. Guerritore
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