Tre anni e mezzo di carcere per spaccio

Matteo Coscia fu sorpreso con circa 100 grammi di coca nella sua abitazione di Cappelle. Ieri ha patteggiato la pena

Aveva messo su un giro di spaccio, trattava cocaina, con base operativa a Cappelle, zona alta della città. Matteo Coscia, 26 anni, fu arrestato lo scorso mese di febbraio dalla squadra mobile di Salerno. Nel corso dell’udienza preliminare di ieri, dinanzi al giudice Stefano Berni Canani, il pusher salernitano, difeso dall’avvocato Pierluigi Spadafora, ha patteggiato la pena a tre anni e sei mesi di reclusione. Coscia rispondeva anche per il possesso illegale di una pistola con matricola abrasa.

Il giorno della perquisizione domiciliare in casa di Coscia, gli agenti della Mobile, diretta dal dottor Claudio De Salvo, trovarono circa 100 grammi di cocaina. Il 26enne aveva tutto il corredo del perfetto spacciatore. I poliziotti verbalizzarono il sequestro di bilancini di precisione e di altro materiale utile per il confezionamento delle dosi. Scrutando nell’abitazione del giovane salernitano, già noto alle forze dell’ordine, venne fuori anche la pistola semiautomatica calibro 380 acp marca Smith & Wesson. L’arma aveva la matricola abrasa, quindi sospetto provento di un furto. È emerso che Coscia era tenuto d’occhio da diverso tempo dalla polizia, proprio perché sospettato di aver messo in piedi un minimarket dello spaccio nella zona alta di Salerno.

Nel momento del blitz all’interno della sua abitazioni, i poliziotti avevano la quasi certezza di coglierlo in flagrante: convincimento scaturito da giorni di appostamenti e attività iinvestigativa negli ambienti dello spaccio di Salerno. Alcuni mesi prima, infatti, Coscia aveva già ricevuto una visita della polizia. Nel precedente controllo presso l’abitazione di Cappelle fece scalpore la notizia che gli agenti della Mobile avevano fatto rimuovere le inferriate di ferro poste abusivamente a sbarramento dell’ingresso alla sua abitazione. Inoltre gli agenti sequestrarono un sofisticato sistema di videosorveglianza che consentiva al 26enne di conoscere in anticipo chi stava per accedere nel suo appartamento.

Per i poliziotti erano tutti espedienti per eludere i controlli delle forze di polizia e riuscire ad esercitare senza “intrusioni” la sua attività di spaccio. Spogliata l’abitazione dei sistemi di sicurezza, i poliziotti riuscirono, nel secondo controllo, a coglierlo in flagrante di reato. La perquisizioni portò a galla un fiorente market della droga, segnatamente cocaina, al quale si rivolgevano numerosi assuntori della zona alta di Salerno e non solo. In casa, inoltre, fu trovata l’arma clandestina corredata di caricatore e tre cartucce. All’udienza di ieri Coscia ha scelto di aderire al rito del patteggiamento, concordando con la pubblica accusa una pena di tre anni e sei mesi. ©RIPRODUZIONE RISERVATA