le denunce

Tre abusivi davano in fitto le loro case

Tre assegnatari di case comunali sono stati denunciati per aver dato in locazione gli alloggi che avevano in consegna. La truffa al Comune è stata scoperta dai carabinieri e della polizia locale che...

Tre assegnatari di case comunali sono stati denunciati per aver dato in locazione gli alloggi che avevano in consegna. La truffa al Comune è stata scoperta dai carabinieri e della polizia locale che hanno effettuato uno screening sulle case popolari presenti sul territorio battipagliese.

Nello specifico è stato accertato che i tre assegnatari, tutti di Battipaglia, dopo aver ottenuto l’assegnazione, perché erano in una condizione di indigenza, l’avevano ceduta in “subaffitto” ad altre famiglie dietro il pagamento di una pigione di 250 euro al mese. L’azione di controllo straordinario era stata sollecitata dopo i fatti di viale Manfredi di due settimane fa, quando diciotto nuclei familiari sono stati sgomberati perché occupavano abusivamente alloggi Iacp. In quella circostanza furono segnalate numerose abitazioni comunali vuote ed altre date in affitto dagli assegnatari.

I carabinieri della locale compagnia, diretta dal capitano Giuseppe Costa, e la polizia municipale, guidata dal colonnello Giorgio Cerruti, in collaborazione con l’ufficio patrimonio hanno visitato tutti gli stabili comunali, riscontrando delle anomalie. In tre alloggi comunali sono state trovate famiglie non assegnatarie. Le stesse hanno dimostrato di occuparle legittimamente, pagando anche un canone mensile a quello che si è professato il proprietario. Invece hanno scoperto che erano state truffate. Le case sono del Comune che le assegna dietro bando. L’assegnatario originario, che doveva occuparlo in prima persona e con la sua famiglia, non poteva cederlo a terzi. Neppure se, nel frattempo, ha avuto la possibilità di una casa di proprietà o di un altro alloggio in fitto.

Gli inquilini rischiano ora lo sfratto. I falsi locatari, invece, sono stati deferiti alla magistratura. Una prima informativa, infatti, è stata recapitata alla procura di Salerno.

Massimiliano Lanzotto

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