l’incidente 

Travolse e uccise motociclista A processo un cinquantenne

Travolse uno scooter con a bordo il settantaquattrenne Antonio Maglio provocandone il decesso dopo oltre dieci giorni di agonia: ora il cinquantenne A. C. è atteso dal processo dopo la conclusione...

Travolse uno scooter con a bordo il settantaquattrenne Antonio Maglio provocandone il decesso dopo oltre dieci giorni di agonia: ora il cinquantenne A. C. è atteso dal processo dopo la conclusione dell’inchiesta a suo carico.
L’uomo era alla guida della sua Opel Adam lungo via Carlo Tramontano a Pagani, il 2 luglio 2015, quando travolse lo scooter guidato dalla vittima con una manovra di svolta a sinistra, pur potendo percepire, come recita il capo d’accusa, la presenza del motociclo Honda Sh che arrivava dall’altra corsia. Stando alle ricostruzioni della dinamica, l’autista ora imputato doveva parcheggiare lungo il margine opposto della carreggiata e per questo, per arrivare nella zona non soggetta a pubblico transito, passò da una corsia all’altra. La manovra, pur effettuata in perfette condizioni di spazio e visibilità, avvenne senza che il veicolo si fermasse in corrispondenza della linea che separa le corsie, per poi urtare con violenza contro lo scooter che arrivava dalla direzione opposta. In particolare l’imputato invase la corsia opposta impegnando l’intersezione stradale “senza assicurarsi di poter effettuare la manovra in assenza di pericolo o intralcio ad altri utenti della strada, nonché senza accostarsi in modo progressivo e prudente all’asse centrale della carreggiata prima di effettuare la svolta a sinistra”.
L’impatto frontale tra i due veicoli causò lo sbalzo dalla sella di Maglio che cadde con violenza sul manto stradale riportando lesioni gravissime in due punti del midollo spinale, con paresi degli arti inferiori e la conservazione soltanto parziale della mobilità dei piedi: le condizioni dell’uomo, già gravissime, precipitarono nel giro di pochi giorni, fino al decesso avvenuto il 16 luglio malgrado un tentativo di intervento chirurgico.
L’iniziale inchiesta per lesioni gravissime aperta a carico dell’autista si trasformò pertanto in un procedimento penale per omicidio colposo. Agli atti del procedimento penale c’è una dettagliata consulenza per la ricostruzione della dinamica dell’impatto, con la cartella clinica della vittima a rimettere insieme l’iter ospedaliero culminato nel decesso: le cure praticate al ferito e l’intervento chirurgico tecnicamente detto di “decompressione midollare” non sortirono purtroppo l’effetto sperato, con il precipitare delle funzioni vitali a distanza di quattordici giorni. Il processo disposto dal Gup dopo la richiesta di rinvio a giudizio, dovrà sviscerare i fatti e ricostruirli documentalmente attraverso gli atti e le perizie effettuate per stabilire la responsabilità dell’accaduto.
Alfonso T. Guerritore
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