Trasporto locale, ora a far paura è l’Iva

Ieri a Napoli la Consulta regionale per la mobilità: l’entità dei tagli dipenderà dalla capacità degli enti di pagare l’aliquota

I tagli sono ormai una certezza. Ora bisogna solo capire la loro entità, nella speranza che l’ennesima scure non affossi definitivamente il trasporto pubblico locale. Questo quanto emerso nell’ambito della Consulta regionale per la mobilità tenutasi ieri a Napoli, riunione servita, se mai ce ne fosse ancora bisogno, ad allarmare ulteriormente gli operatori del comparto e le rappresentanze sindacali.

Il piano ufficiale per la riprogrammazione del settore trasporti in regione Campania sarà presentato al Goveno il prossimo 26 ottobre. Due le ipotesi emerse nel corso della riunione ma la partita grossa (a fronte di tagli comunque necessari) si gioca sull’Iva: nessuno sa dove prendere le risorse per pagarla, risorse che verranno inevitabilmente tolte ai servizi su strada. Due, come detto, le ipotesi: se gli enti concedenti - ovvero Comuni e Province - non reperiranno autonomamente i soldi per pagare l’Iva, il taglio del servizio per il 2014 sarà del 20 per cento; se invece ognuno si farà carico dell’aliquota senza, dunque, gravare sulla Regione, il taglio potrebbe essere solo del 10 per cento.

Sconcertato il segretario provinciale Filt Cgil Amedeo D’Alessio che, in ogni caso, annuncia barricate: «Rimango basito - ha commentato- per le disposizioni inserite nel piano. Il trasporto pubblico locale sta per affrontare ulteriori tagli, è il momento della mobilitazione generale, sia a livello regionale che nelle singole province, anche in tempi strettissimi. Dobbiamo fare fronte comune anche con gli enti concedenti, con le associazioni e gli utenti affinchè l’ennesimo scempio non si consumi».

Con molta probabilità sarà perseguita la seconda ipotesi: ognuno dovrà pagare l’Iva per sè, ma dove saranno presi i soldi non si sa visto che la coperta è e rimane cortissima.

Preferisce non commentare le novità il presidente Anav Simone Spinosa che ha rimandato ogni commento alla lettura delle carte quando, dunque, il piano della Regione sarà formulato ed ufficialmente presentato al Governo. Su una sola cosa l’assessore regionale ai Trasporti, Sergio Vetrella, è stato chiaro ed irremovibile: le risorse sono poche e la riprogrammazione imporrà ancora dei sacrifici a meno che dal Governo stesso non arrivi una maggiore elargizione di risorse.

Da parte del Comune di Salerno ci sarebbe la volontà di provvedere autonomamente al pagamento dell’Iva, i maggiori problemi, come d’altronde già sta accadendo, si avranno sui chilometri extraurbani che, nella migliore delle ipotesi, potrebbero scendere di sei milioni annui passando dai 26 attualmente percorsi ai 20, per un totale di cinque milioni di euro in meno di trasferimenti di risorse. Se a tutto questo aggiungiamo il mancato versamento dell’Iva da parte della Provincia di Salerno, allora a mancare all’appello (sempre annualmente) ci saranno 10 milioni di euro in meno. I chilometri restano gli stessi, cambierà, a seconda dell’Iva, il corrispettivo o di 1,86 euro attuale senza Iva o di 1,96 euro Iva inclusa.

Carmen Incisivo

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