Tragedia sul gommone Indagati due testimoni

Nuovo fascicolo d’inchiesta a due anni dalla morte di Serena Palermo L’ex fidanzato e la moglie del conducente accusati di aver detto il falso

A due anni dal tragico incidente in mare, e a cinque mesi dalla sentenza di primo grado, per la morte di Serena Palermo ci sono altri due indagati, accusati di aver detto il falso nel processo tentando così di scagionare il conducente del gommone, Armando Cosentino. Sotto accusa sono finiti la moglie di quest’ultimo, Nadia Attianese, e l’ex fidanzato di Serena, Sabatino D’Alessio. Dopo la sentenza di condanna di Cosentino, in cui il Tribunale invitava il pubblico ministero a verificare eventuali profili penali nella condotta processuale dei due testimoni, il sostituto procuratore Katia Cardillo ha chiuso le indagini e potrebbe formulare a settembre una richiesta di rinvio a giudizio per falsa testimonianza. Secondo l’accusa i due avrebbero cercato di attenuare le responsabilità di Cosentino, mentendo sia sulla dinamica dell’incidente che sull’assunzione di alcol.

Serena Palermo aveva 32 anni quando il gommone guidato dall’amico andò a schiantarsi contro un’altra imbarcazione. Lei sbattè contro una superficie piatta e l’urto fu così violento da provocare danni irreversibili agli organi interni di addome e torace. Fu sbalzata in mare, da dove riemerse già morta. Le indagini rivelarono che prima di mettersi alla guida Cosentino aveva bevuto. Pare che a bordo fossero state stappate svariate birre e nel suo sangue fu rilevato un tasso alcolemico di 1,60 a fronte di un limite normativo fissato a 0,50. I giudici della seconda sezione penale (presidente del collegio Ubaldo Perrotta, a latere Cantillo e Trivelli) lo hano condannato a tre anni e mezzo per omicidio colposo. Una sentenza contro la quale il suo legale, Lucia Capuano, ha già proposto appello per un giudizio di secondo grado, in cui i familiari della 32enne di Torrione, difesi tra gli altri da Domenico Manzione, rinnoveranno la costituzione di parte civile. Ieri sera, nella chiesa di San Giovanni a Torrione Alto, hanno ricordato quella giovane solare con una messa in suffragio. «Sei la figlia dell’amore e sarai sempre la mia forza» il messaggio della mamma Maria Rosaria, che l’ha sentita per l’ultima volta la mattina del 14 agosto 2011, quando era arrivata a Capri insieme alla comitiva e aveva chiamato a casa entusiasta. «Aveva dormito a casa di Nadia, erano così amiche da essere come sorelle» ha ricordato la madre nel giorno della sentenza. Ora proprio quell’amica, e l’ex fidanzato di Serena, potrebbero affrontare per la sua morte un nuovo processo.

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