Alessio Feniello

LA DECISIONE

Tragedia Rigopiano, il papà di Stefano Feniello non si arrende

Nasce l'associazione politica "Movimento Iustitia Nova". Affronterà il tema della prevenzione

VALVA - Combattere le ingiustizie affinche' tragedie come quella dell'hotel Rigopiano di Farindola (Pescara) non si ripetano piu': nasce con questo obiettivo l'associazione politica 'Movimento Iustitia Nova', fondata da Alessio Feniello, padre di Stefano, il 28enne originario di Valva (Salerno) e residente a Silvi (Teramo) tra le 29 vittime del resort travolto e distrutto da una valanga lo scorso 18 gennaio. L'associazione, per presentarsi ufficialmente, affrontare il tema della prevenzione e fare il punto sulla vicenda Rigopiano, ha organizzato un convegno dal titolo "Dal disastro di Rigopiano a... quale prevenzione?".

leggi anche: La tragica conferma: Stefano non ce l'ha fatta A identificare il corpo senza vita del 28enne originario di Valva è stato il padre Alessio che lo ha riconosciuto da un tatuaggio attraverso la foto che gli è stata mostrata dai soccorritori

L'appuntamento e' venerdi' 23 giugno, alle 18:30, all'auditorium "Giacinto Scelsi" di Valva. Parteciperanno il sostituto procuratore del Tribunale per i minori di Potenza, Carmine Olivieri, il legale della famiglia di Stefano Feniello, Camillo Graziano, il presidente dell'associazione 'Movimento Iustitia Nova', Alessio Feniello, l'avvocato e presidente dell'associazione forense 'Nova Juris', Luca Monaco, e l'avvocato del foro di Salerno Antonella Mastrolia. I lavori saranno moderati dalla giornalista Mariateresa Conte. Saluti affidati al sindaco Vito Falcone. L'avvocato Camillo Graziano parla di Rigopiano come di "una tragedia che poteva essere evitata e che dimostra la conseguenza diretta di un certo tipo di politica e di cattiva amministrazione pubblica, oltre alla palese incapacita' istituzionale di garantire l'incolumita' dei cittadini. Il movimento Iustitia Nova non e' un partito - sottolinea - L'associazione intende battersi affinche' i ruoli di potere siano occupati da persone serie e adeguate ai delicati ruoli istituzionali che ricoprono".