Una discarica scoperta dalla Gdf

NAPOLI

Traffico di rifiuti dalla Campania alla Puglia: 46 indagati

Interrate 100mila tonnellate di immondizia. Sequestrati terreni per 9 milioni di euro: tra le accuse c'è anche la corruzione.

NAPOLI - Sono complessivamente 46 gli indagati dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Bari, per il traffico illegale di rifiuti tra Campania e Puglia, quantificato il circa 100mila tonnellate, e per il quale il gip del Tribunale di Bari ha disposto 19 misure cautelari, 5 in carcere, 9 ai domiciliari, 2 obblighi di dimora, 2 divieti di dimora e 1 divieto di esercizio dell'attivita' d'impresa, ed il sequestro preventivo di beni per 9,3 mln.

I provvedimenti sono stati eseguiti dai militari della Guardia di Finanza a Bari, San Severo (Fg), Cerignola (Fg), Zapponeta (Fg), Casalnuovo di Napoli (Na), Pozzuoli (Na), Pollena Trocchia (Na), Mariglianella (Na), Napoli, Barletta , Mola di Bari, Gravina di Puglia e Modugno (Ba). In particolare i sequestri hanno per oggetto numerosi conti di due delle societa' coinvolte e di alcune delle persone indagate, le quote societarie e l'intero compendio aziendale di una delle societa' stesse ed, infine, 70 ettari di terreno situate nelle zone di Manfredonia, San Severo, Zapponeta e San Paolo Civitate, oggetto di sversamenti illeciti di rifiuti speciali. Il traffico dei rifiuti, monitorato attraverso una capillare attivita' investigativa supportata dall' utilizzo di sofisticata strumentazione tecnica, si è sviluppato lungo la direttrice Napoli-Foggia e ha svelato l'esistenza di una organizzazione criminale che ha riversato, illecitamente, una ingente quantita' di rifiuti nell'agro di Manfredonia e di altre zone della provincia dauna, con la complicita' di una societa' di servizi ambientali di San Severo (Fg) -la Lufa service srl- nonche' attraverso l'impiego di automezzi dell'impresa Pulitem srl di Casalnuovo di Napoli.

I rifiuti provenienti dalle province di Napoli e Caserta, venivano dapprima convogliati presso la Lufa service -con quantitativi assolutamente superiori rispetto a quanto consentito dall''autorizzazione provinciale- per essere successivamente smaltiti (dopo una mera parvenza di trattamento di compostaggio) su terreni -che venivano, di fatto, utilizzati come discariche- nella disponibilita' della stessa Lufa Service ovvero di terzi rivelatisi, talvolta, soggetti compiacenti. Il totale del materiale illecitamente sversato, dal 2010 al 2014, è stato quantificato nell'ambito di un range che raggiunge, come previsione massima, il quantitativo di circa 100.000 tonnellate. Le indagini hanno anche accertato reati di falso ideologico nonche' alcuni episodi di corruzione che vedono coinvolto un pubblico ufficiale, dirigente di una unita' operativa complessa dell'Arpa Puglia.