Traffico di organi umani. "Basta con l’omertá",  la Cgil apre uno sportello

Un fegato quotato 350mila al mercato nero. Vittime sono soprattutto gli immigrati clandestini. Il sindacato affianca la battaglia di Santa Rossi per una legge regionale

SALERNO.  Il fenomeno della vendita clandestina degli organi è presente anche a Salerno. A denunciarlo è Santa Rossi, presidente dell’associazione "Indiani d’Occidente", anima della proposta di legge per l’istituzione dell’Osservatorio regionale sul traffico di organi e dell’istituzione di uno sportello dedicato all’interno della sede della Cgil di Salerno. L’iniziativa è stata presentata ieri mattina, proprio nei locali del sindacato guidato da Franco Tavella.

«Tre anni fa - racconta Santa Rossi - il mio compagno aveva bisogno di un trapianto di fegato. Sia io che lui eravamo due imprenditori molto conosciuti. Un giorno venni avvicinata da una persona che mi propose l’acquisto di un organo per 350mila euro. Dal mio rifiuto è nata questa battaglia nella quale sono stata affiancata dai consiglieri regionali Gianfranco Valiante e Donato Pica, e dalla Cgil di Salerno».

I numeri di questo fenomeno, in provincia di Salerno, non sono conosciuti. «Anche perché - spiega Anselmo Botte, della segreteria provinciale della Cgil - ad essere vittime di questo "mercato nero" sono soprattutto immigrati clandestini. L’istituzione di uno sportello servirá proprio a sfondare questo di muro di omertá che ancora copre il fenomeno».

La proposta di legge regionale - che è stata sottoscritta da esponenti di maggioranza e opposizione - va proprio in questa direzione. «L’augurio - hanno detto i consiglieri regionali del Partito Democratico, Valiante e Pica - è che venga approvata al più presto».


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