Traffico di droga a Pagani: ventuno persone rinviate a giudizio

Affronteranno il processo in ventuno il 13 luglio prossimo davanti ai giudici del tribunale di Nocera Inferiore in veste da imputati i personaggi di spicco dell’inchiesta “Taurania Revenge”, sul...

Affronteranno il processo in ventuno il 13 luglio prossimo davanti ai giudici del tribunale di Nocera Inferiore in veste da imputati i personaggi di spicco dell’inchiesta “Taurania Revenge”, sul traffico di droga a Pagani. Con il capoclan Antonio Petrosino D'Auria, in carcere da maggio scorso, compariranno alla sbarra Francesco Fezza, Andrea De Vivo e Vincenzo Confessore, Domenico Abagnara, Carmine Barone, Mario D’Elia, Francesco Desiderio, Santina Carmela Esposito, Alfonso Greco, Gennaro Napolano, Errico Paone, il ventiseienne Alfonso Pepe, Gerardo Pepe, Salvatore Pepe, Gaetano Perrotta, Michele Pisciotta, Omar Rguibi, Pasquale Rondino, Domenico Sele e Mirko Villani. Dei quarantatré indagati complessivi dell’operazione antidroga riferita al periodo 2007-2009, moti avevano chiuso il loro procedimento con la scelta del rito alternativo. Il sistema per la procura antimafia era riferito al clan Fezza-D’Auria Petrosino , che in subordine aveva affidato un mercato sottoposto al gruppo Pepe, con accuse contestate di associazione per delinquere finalizzata al traffico e allo spaccio di sostanze stupefacenti. Il capo per la procura era Antonio Petrosino D’Auria, tuttora in carcere, ritenuto il boss dell’omonimo clan della Lamia. Le pene comminate dal gup di Salerno totalizzano 87 anni di carcere per i 18 imputati, con otto anni per Salvatore Attianese, tre per Gerardo Baselice, quattro anni per Ciro Califano, tre anni e quattro mesi per il collaboratore Domenico Califano, cinque per Alfonso Cascella e Daniele Confessore, un anno e quattro mesi per Salvatore De Maio, quattro per Salvatore Granato Gagliardi, due anni e due mesi per il boss Vincenzo Greco “o’ zombie”, quattro per Gioacchino Izzo, otto per Nicola Malvone, un anno e quattro mesi per Gennaro Pappalardo, otto per il trentaseienne Alfonso Pepe e per l’omonimo trentacinquenne Alfonso Pepe, cinque per Giuseppe Pepe, quattro per Rosario Ruggiero, sette per Christian Sem e cinque per Giovanni Vicidomini.