Tradizione e arte nella scultura in pietra

A Padula sviluppato un ampio progetto culturale: la giuria conquistata dal lavoro del salese Carmine Sabatella

PADULA. Il patrimonio storico e artistico serve a produrre cultura e cittadinanza, così come inequivocabilmente afferma l’articolo 9 della Costituzione Italiana, o effimero profitto? I beni culturali, e quelli ambientali, sono beni comuni di tutti i cittadini o sono beni di mercato?

Su questi interrogativi ha fissato la propria attenzione la seconda edizione del Simposio internazionale e premio di arte ccultorea per la valorizzazione culturale della pietra di Padula “I giorni della Pietra”, che si è svolta nella scorsa settimana.

Infatti, il tema assegnato agli scultori partecipanti, al lavoro in piazze del centro storico della cittadina del Vallo di Diano, nota per la straordinaria Certosa di S. Lorenzo, è stato “La scultura in pietra tra tradizione e arte”. L’evento, del quale chi scrive ha ricoperto il ruolo di direttore artistico, è parte integrante di un più ampio progetto culturale che intende far conoscere, promuovere, valorizzare la ricerca storica, tecnico-scientifica, e artistica sulla pietra ornamentale di Padula, di cui, fin dal 1306, è costituita in gran parte l’architettura della stessa Certosa di S. Lorenzo.

Il progetto è stato voluto dal Comune di Padula, attualmente retto dal sindaco Paolo Imparato, con la poliedrica e attentissima regia dell’assessore alla Cultura e al Turismo, Tiziana Bove Ferrigno, in collaborazione con l’associazione “Ambiente Mediterraneo”, presieduta dal Italo Abate, e lo scultore Giovanni Cancellaro, che ha fornito un prezioso e generoso appoggio logistico a tutto l’evento, offrendo altresì squisita ospitalità agli scultori partecipanti. Testimonial dell’evento la scultrice tedesca Verena Mayer Tasch, vincitrice della prima edizione del Simposio di Scultura.

Gli artisti partecipanti, Mario Capo, Giulio Calandro, Carmine (Chicco) Sabatella e Wenndy Sempértegui Páez hanno realizzato quattro significative sculture, interpretando in maniera chiara, e direi esaustiva, il tema assegnato, scavando e levigando la pietra di Padula, che ben si presta alla modellazione scultorea, raccogliendone ed esaltandone lo spirito e la materia, donandole vita, identità storica e dignità artistica .

Le loro opere rimarranno nel tempo, saranno monumenti, testimonianze storiche aventi valore di civiltà, beni culturali che viaggeranno oltre la breve durata delle nostre vite per incrociare e dialogare con le persone del futuro, saranno documenti in pietra di Padula che attraverseranno il tempo per diventare materia viva di confronto storico tra il nostro mondo e quello che verrà. Gli artisti hanno saputo cogliere, con ricca competenza polisemica, l’eredità della tradizione iconografica e i significati iconologici di culture visive e momenti storici diversi e a confronto, in particolare simboli arcaici, o per esempio le figure zoomorfe della folaga e dell’oca e quelle geometriche del linguaggio decorativo barocco, visibili nei portali di case e palazzi di Padula. Non manca il ricordo di personaggi della storia, che gli artisti hanno liberato dalla naturale consistenza fisica della pietra, come il padulese Joe Petrosino o anche l’antico e anonimo guerriero che riposa e vigila sul territorio che ama e in cui vive, pronto a difenderlo. La cerimonia di premiazione si è svolta il 28 settembre nella Sala Consiliare del Comune di Padula. Il primo premio è stato assegnato allo scultore Sabatella, agli altri partecipanti è stato assegnato il secondo premio, in modo paritario.

Gerardo Pecci

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