«Tra visionari e ottime idee sulle tracce della tecnologia» 

L’avvocato Giustino Sisto è tra i pochi nel Mezzogiorno ad occuparsi di proprietà industriale Ai clienti sconsiglia sempre il fai da te: l’iter da seguire per i brevetti non è semplice né veloce

Il suo è un mondo abitato da imprenditori che vogliono fare innovazione, ricercatori d’eccellenza e personaggi talvolta visionari. Lo studio dell’avvocato Giustino Sisto è una delle pochissime realtà legali del Sud Italia che dal 1998 ha focalizzato la sua attenzione sulla proprietà industriale e intellettuale nonchè sul diritto delle nuove tecnologie.
Come mai ha deciso di specializzarsi proprio in questo settore?
La passione per la tecnologia e quindi tutto ciò che è innovazione. Ho cercato di trasfondere questo interesse in qualcosa che potesse trovare un riscontro su un mercato, quello di chi innova, che era tutto rivolto al Nord. Quindi un po’ alla volta ho cercato di avvicinare gli imprenditori o chi avesse idee ad approcciare alle invenzioni e al diritto e al discorso tecnico.
È difficile avviare le procedure per un brevetto?
C’è un problema di tempi per quanto riguarda il percorso brevettuale. Ci sono verifiche eseguite da vari uffici che in Italia sono molto superficiali e poi dipende da che processo si intende eseguire. In linea generale il processo dei marchi segue un percorso più lineare, quello dei brevetti più lungo e complesso. A livello europeo e internazionale i tempi, invece si riducono drasticamente
Quali consigli dà ai suoi inventori?
Sconsiglio il fai da te perché quando si parla di proprietà industriale e intellettuale ci muoviamo in un campo delicato, quindi è importante partire con il piede giusto. Sicuramente, va valutato quello che si è ideato perché non tutto è tutelabile, quasi tutto esiste e quindi una verifica su quello che si vuole o si è realizzato e soprattutto sulla difendibilità di quel progetto è importante. Esistono due fasi fondamentali che affrontiamo: la tutelabilità di un’idea che deve trasformarsi in un prodotto o in un processo e l’attenzione alla difesa. Potrei percorrere tutto l’iter di registrazione e poi avere problemi nel momento in cui quel brevetto va difeso in sede giudiziaria. Il processo amministrativo è differente quando c’è un contenzioso.
A che cosa deve prestare maggiore attenzione un potenziale inventore?
Il 90 per cento delle domande di brevetti e marchi vengono rigettate perché non sono presentate con i crismi del codice di proprietà industriale. Anche la presentazione deve seguire un determinato schema tecnico – giuridico. Accade che anche invenzioni che potevano avere interesse vengono bruciate dall’approssimazione.
Quali sono gli errori più frequenti degli inventori?
Quello di non essere consapevoli di ciò che hanno creato, l’affezionarsi alla propria idea, inoltre molte volte non comprendono che la fase brevettuale è un elemento obbligato e fondamentale sui mercati e per un vantaggio competitivo.
Che consigli dà quando qualcuno le si presenta con un’idea che all’apparenza sembrerebbe geniale?
Di comprendere che quello che si sta brevettando deve essere spinto dall’imprenditore sul mercato e, nel caso di contenzioso, difeso. Tutte le fasi hanno un’importanza strategica anche per tutelarsi in caso di attacco. E di valutare l’effettiva portata commerciale del brevetto. Ci possono essere grandi invenzioni, ma difficilmente commercializzabili e invenzioni i più “semplici” che, invece, possono portare un grande vantaggio anche economico.
Che rapporto si crea tra lei e i suoi clienti?
Di base seguo anche il post dal punto di vista contrattuale e tutti i rapporti commerciali.
Quali sono le invenzioni più strane che le hanno sottoposto?
Molte non sono invenzioni ma idee strampalate che sono state bocciate per una questione di non brevettabilità e soprattutto perché molti arrivano con un’idea che non sanno nemmeno come realizzare. In questi casi hanno bisogno più che di un consulente, di una persona che li riporti con i piedi per terra. ( 12 - Fine)
Eleonora Tedesco
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