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Tra le “Luci d’Artista” il magico mondo degli abissi marini

Le figure marine sono la novità delle “Luci d’Artista” di quest’anno. Del loro mondo si ha una conoscenza più diffusa nella versione di Walt Disney e meno nella dimensione naturale degli abissi e...

Le figure marine sono la novità delle “Luci d’Artista” di quest’anno. Del loro mondo si ha una conoscenza più diffusa nella versione di Walt Disney e meno nella dimensione naturale degli abissi e delle fredde acque oceaniche. Si tratta di organismi strani e mostruosi che spesso finiscono nelle reti dei pescatori anche nel nostro Mediterraneo o nei bacini del Mar Ligure del basso Adriatico e dello stretto di Messina. Fra quelli che meglio conosciamo ci sono le meduse, come il comune Polmone di mare Rhizostoma pulmo: composte in maggior parte di acqua, incutono timore per le scottature che possono determinare al semplice contatto con i loro tentacoli dai quali fuoriescono decine di cellule urticanti sotto forma di un filamento sottile e lunghissimo.

Nelle “sculture di luce” sono in mostra anche i pinguini, uccelli marini che hanno perso completamente la capacità di volare, ma in compenso la trasformazione idrodinamica delle loro ali in pinne li mette in condizione di nuotare agilmente e velocemente fino a raggiungere i 24 km orari sott’acqua. Nelle profondità del mare al buio ed a una temperatura stabile intorno ai due gradi vivono tanti altri organismi, tra i quali il pacifico Cetorino, Cetorhinus maximus, conosciuto come squalo elefante, spesso erroneamente confuso con lo squalo bianco: si fa vedere in superficie lungo le nostre coste solo in periodo estivo per nutrirsi di plancton. In questa breve rassegna degli abitanti degli abissi non può mancare la famiglia dei granchi, tra i quali è preda ambita dai pescatori la granseola, Maja squinado: di colore bruno arancio, si muove sui fondi rocciosi con eccezionale capacità di mimetizzarsi e può raggiungere un peso di svariati chili.

Altro granchio eccezionale è la “capra di mare” Paromola cuvieri: ha un carapace rosso o arancione, non ha dimensioni eccessive, ma ha chele ed arti lunghissimi. Ha ispirato numerose leggende sulla presenza di enormi serpenti marini il pesce remo o re di aringhe, Regalecus glene, per la sua lunghezza che può raggiungere i 15 metri e per il peso di diversi quintali. Presente nel Mediterraneo, ha un corpo allungato e nastriforme e si caratterizza per una pinna dorsale che percorre tutto il suo corpo, di colore rosso vivo, e per una cresta di “raggi” sopra la testa e per due lunghe pinne pelviche simili a remi.

È presente in tutti i bacini compreso il mar Adriatico meridionale e più comunemente nel mar Ligure e nello stretto di Messina il drago di mare, Stomias boa: ha abitudini pelagiche di profondità e di solito frequenta acque profonde dai 700 ai 1000 metri; ha un corpo allungato, una bocca molto grande armata di denti lunghi aghiformi ed occhi grandi e numerosi fotofori disposti in doppia fila nella parte ventrale.

Una particolare menzione meritano per le loro caratteristiche il pesce lanterna o anche detto Melanoceto o Diavolo nero ed il pesce vipera, Chauliodus sloani. Il primo ha una grossa testa con mandibole enormi provviste di forti e grossi denti appuntiti; sulla fronte ha un’antenna mobile, l’illicio, provvista di fotofori utilizzati come esca luminosa per la cattura delle prede. Attira le proprie prede con organi luminosi anche il pesce vipera: ne ha circa 350 all’interno della bocca che non riesce a chiudere per i suoi denti lunghi e ricurvi.

Lungo tra i 30 ed i 60 cm. vive negli abissi delle acque tropicali e temperate di tutti gli oceani compreso il Mediterraneo occidentale: di giorno staziona tra i 500 e i 3000 metri di profondità, di notte nuota in superficie.

* biologa marina

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