le reazioni

Tra i politici è scontro sugli interventi per la sicurezza

AGROPOLI. «Una notizia che ha sconvolto l’intera comunità di Agropoli quella dell’assassinio di Marco Borelli, un figlio della nostra città». A parlare è il sindaco di Agropoli, Franco Alfieri, che...

AGROPOLI. «Una notizia che ha sconvolto l’intera comunità di Agropoli quella dell’assassinio di Marco Borelli, un figlio della nostra città». A parlare è il sindaco di Agropoli, Franco Alfieri, che non ha mancato di far sentire la propria vicinanza ai familiari di Marco, il 20enne, assassinato da un 25enne italo-tunisino, ex compagno della donna che il giovane agropolese frequentava da qualche settimana.

«Una città come la nostra – evidenzia il primo cittadino – che non è abituata a eventi delittuosi e cruenti come questi, non può che stringersi attorno alla famiglia e confidare in una pena esemplare per il responsabile». Gli fa eco il vicesindaco Adamo Coppola che ieri mattina è andato a trovare il papà del ragazzo, assolutamente devastato dalla perdita del figlio. «Non ci sono parole in occasione di eventi così sconvolgenti. Un accadimento di tale gravità – sottolinea Coppola – è una ferita al cuore di tutti gli agropolesi».

«È una cosa che lascia tutti attoniti – commenta l’onorevole Sabrina Capozzolo – Una tragedia che ha visto protagonista, suo malgrado, un ragazzo giovanissimo. Un fatto drammatico che colpisce la nostra comunità, non abituata a eventi del genere. Mi stringo alla famiglia per un dolore che resterà certamente incolmabile».

«Sembra quasi inutile dire – evidenzia invece Consolato Caccamo del locale Meet up 5 Stelle – l’avevamo detto. Fummo accusati di allarmismo (il riferimento è al caso dell’accoltellamento di Florigi Cantalupo dell’agosto dello scorso anno, ndr). Da allora nessun intervento è stato fatto sul fronte della sicurezza, nulla. Anzi. Si è giocati allo struzzo, al negazionismo». Secondo Caccamo «roghi, accoltellamenti, furti, in gergo tecnico sono definiti dei “reati spia o sentinella” contigui e collegabili alla criminalità organizzata. Ma ad Agropoli lo spettacolo dell’arte illusoria deve andare avanti».

Tanti i commenti degli amici di Marco sui social. «Ma dove siamo arrivati – si chiede Barbara – Cos’è diventato questo paese? Non si può uccidere un ragazzo di 20 anni! Un ragazzo solare, sempre allegro ed affettuoso, che dovunque ti incontrava, correva a salutarti. Mi mancherai tantissimo Marco, con le tue battute...». «Quante volte abbiamo ascoltato il disco Marshall Jefferson – scrive Alessandro – era il tuo preferito. Continuerò ad ascoltare e suonare per te. Sono rimasto senza parole quando ho saputo quello che ti era successo. Buon viaggio».©RIPRODUZIONE RISERVATA