Tra guide e parroco un braccio di ferro che dura da tre anni

«Luci spente in Duomo per invitare la gente ad andarsene» La lettera di denuncia degli operatori turistici al vescovo

Di eventi «spiacevoli ed incresciosi» verificatisi all’interno della Cattedrale, le guide turistiche parlano ormai da tre anni. Le transenne che domenica sono state poste a mò di blindatura per rendere inaccessibile la tomba di Gregorio VII, sono infatti solo l’ultimo capitolo di una battaglia contro il parroco don Antonio Quaranta, sintentizzata dagli operatori in un memorandum di quattro pagine inviato all’arcivescovo Luigi Moretti. Tredici punti, per denunciare i disagi ed i disservizi che rischiano di far fuggire migliaia di visitatori dal principale attrattore turistico cittadino. «Non viene rispettato l’orario di visita, in particolare nei festivi (13-18), quando l’afflusso dei visitatori è maggiore», stigmatizzano le guide, sottolineando pure che «la cripta viene chiusa prima dell’orario di termine delle visite». E proprio nel luogo che contiene le spoglie di San Matteo, «vengono spente le luci per invitare di fatto i visitatori ad uscire». Una “strategia” pericolosa, tant’è che nel 2012, «un bambino di V elementare è caduto battendo la testa su una panca e solo l’intervento della guida e la sua opera di convincimento ha scongiurato una denuncia nei confronti del parroco e della Curia stessa, da parte della scuola e dei genitori». L’elenco delle accuse è lungo: si va dalle ramanzine via microfono ai turisti, alle porte sbattute in faccia anche in assenza di celebrazioni religiose. Ma una soluzione non si è ancora trovata. Perchè don Antonio Quaranta continua a fare di tutto per “preservare” i tesori del Duomo da occhi indiscreti. Non è una questione di gelosia, ma di “politica religiosa”. Monolitico, rigoroso, “maniaco” dell’ordine e della precisione, da sempre pretende il rispetto di regole ferree per ogni passaggio liturgico. Tant’è che, turisti a parte, pure durante la celebrazione delle Messe l’altare viene transennato per evitare che il passaggio dei fedeli possa disturbare la funzione. Una tensione all’ordine e al controllo che ha creato non pochi imbarazzi anche tra i genitori di bambini piccolissimi, che, temendo di non poter rispettare il “protocollo” in modo così ossequioso, hanno preferito infilarsi in parrocchie dove il silenzio non è un valore assoluto da tutelare a ogni costo. Soprattutto per questo, dunque, le visite guidate non vengono viste di buon occhio. Come non sembra essere particolarmente gradita l’apertura no stop del presepe dipinto di Mario Carotenuto, ospitato ai piedi del Duomo, per il continuo via vai di salernitani e turisti che si affacciano a curiosare. Una mediazione va però trovata. Ad auspicarla è anche la Cisal, attraverso il segretario provinciale Giovanni Giudice: «Bisogna evitare spiacevoli equivoci nati dalle diverse competenze. Garantiamo sia le funzioni religiose sia lo sviluppo del turismo e della conoscenza della nostra storia». Giudice lancia poi un appello al sindaco Vincenzo Napoli, affinchè nomini un nuovo assessore al Turismo.

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