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Tra Canfora e Fdi è battaglia sui conti

Non è solo colpa del Governo e dei tagli che ha deciso di portare avanti, il presidente della Provincia Giuseppe Canfora punta il dito nuovamente sulla passata gestione di centrodestra per spiegare...

Non è solo colpa del Governo e dei tagli che ha deciso di portare avanti, il presidente della Provincia Giuseppe Canfora punta il dito nuovamente sulla passata gestione di centrodestra per spiegare le difficoltà oggettive in cui si trova l’Ente dal punto di vista economico-finanziario. Il presidente accusa sia Edmondo Cirielli che Antonio Iannone di aver «disamministrato» Palazzo Sant’Agostino. «È appena il caso di ricordare la pletora di staffisti (32 per la precisione) che hanno affiancato l’esercito degli assessori – attacca Canfora – gli oltre cento consulenti esterni, per non parlare della incredibile quantità di “consiglieri politici”, dichiaratamente gratuiti ma pur onerosi, perché si sono serviti di risorse della Provincia».

Il presidente in carica cita poi altri esempi di quelli che per lui sono stati veri e propri sprechi, uno su tutti il ricorso a legali esterni per gli incidenti. «Spesso sono stati nominati per vertenze che avrebbero potuto trovare una bonaria composizione. La mancata o scarsa manutenzione delle strade provinciali ha portato ad una mole di sinistri per un valore complessivo di oltre 19 milioni di euro negli ultimi cinque anni. Dai mille e più sinistri denunciati ogni anno, dal 2009 ad oggi, sono scaturiti centinaia di giudizi ai quali il settore Contenzioso, affidato nei fatti all’assessore Adriano Bellacosa, ha risposto spesso con inutili difese solo per scaricare la condanna della Provincia sulla successiva Amministrazione. Una pesante eredità negativa, ben più corposa di quella che l’onorevole Cirielli lamenta di aver ricevuto dalla gestione che lo ha preceduto».

A stretto giro di posta la replica di Iannone: «Canfora gioca a fare il Forrest Gump della politica salernitana. Ripete unicamente filastrocche che gli hanno inculcato i consiglieri fraudolenti del suo partito». ©RIPRODUZIONE RISERVATA