Torrente esonda, Scafati in ginocchio

Il rio Sguazzatorio ha trascinato fino in centro il fango e la rete fognaria fatiscente è andata completamente in tilt

SCAFATI. Emergenza allagamenti. Esonda il rio Sguazzatorio e scoppia la cabina della corrente elettrica. La città in ginocchio per le piogge torrenziali che da tre giorni affliggono il territorio. Ingenti i danni. Critica la situazione in via Longole e via Sant’Antonio Abate, sotto controllo via Passanti.

Strade transennate in pieno centro. L’atrio di Palazzo Meyer completamente allagato – con la piena, il livello del fiume Sarno è salito al di sopra della fognatura - e piazza Garibaldi sepolta dall’acqua e fango melmoso a causa dell’esondazione del Rio Sguazzatorio, con i residenti rimasti isolati nelle loro abitazioni prive di corrente a causa della cabina Enel andata fuori uso per corto circuito. Alcuni esercizi commerciali fortemente danneggiati, inutili o quasi i sacchetti di sabbia posti all’esterno dei negozi per impedire il passaggio dell’acqua. Intensa l’attività della Protezione civile e della Polizia municipale che hanno assistito i cittadini, monitorando senza tregua le zone a rischio.

Molti i raccolti andati distrutti, nella zona di via Terze seriamente allagata e transennata all’altezza dell’incrocio con corso Trieste. Nel 2007, quando si verificò un altro forte allagamento in quella zona, i residenti furono portati via dalle abitazioni con i gommoni.

Ieri sono intervenute le jeep della Protezione civile per accompagnare i bambini all’uscita delle scuole e gli anziani e i commercianti in difficoltà, in zona San Pietro e altre strade immerse nell’acqua. È forte l’esasperazione dei cittadini stanchi del supplizio delle esondazioni. «Abito qui dal ’94 – racconta un residente di piazza Garibaldi – e da allora niente è stato risolto. I nostri box auto sono sepolti dall’acqua, con tutto quello che c’è dentro». Accanto a lui, Michele Raviotta del Cotucit che denuncia: «Più volte abbiamo sollevato la delicata questione del rio Sguazzatorio, che si allaga nel punto di piazza Garibaldi perché c’è un tappo di fango indurito che andrebbe rimosso per lasciare spazio all’acqua piovana. Il dragaggio dei canali è indispensabile. Ognuno deve assumersi le proprie responsabilità. La Regione Campania e il Consorzio di Bonifica devono intervenire. Le istituzioni, invece, sono assenti».

I cittadini sono in attesa di risposte. «Tra tutti i comuni del bacino del fiume Sarno, Scafati è quello con le maggiori criticità idrauliche – spiega Gianpiero Russo, professore associato presso scuola politecnica della Federico II di Napoli, cattedra Fondazioni -, sia per la posizione occupata lungo il tracciato del fiume, sia per la cattiva gestione e manutenzione dei canali da parte degli enti preposti. Gli allagamenti sono una conseguenza naturale di questo e del fatto che negli ultimi decenni sono aumentate le portate di punta che devono defluire in occasione degli eventi piovosi peggiori attraverso le sezioni idrauliche del fiume. Nel territorio comunale ci sono circa 1200 edifici e quasi 15.000 abitanti che vivono in zone classificate a rischio elevato (R3) e molto elevato (R4) dall’Autorità di Bacino. Gli interventi di ingegneria idraulica previsti dal progetto Grande Sarno dovrebbero riportare il rischio a valori accettabili e dunque più bassi». Una situazione critica.

Maria Rosaria Vitiello

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