gli alloggi abusivi

Torna la paura degli abbattimenti

Proseguono i sopralluoghi dei tecnici incaricati dalla Procura

Continuano i sopralluoghi degli ingegneri della Procura della Repubblica alle case che sono state costruite abusivamente. Nei giorni scorsi i tecnici, in collaborazione con le Forze dell’ordine, hanno esaminato le caratteristiche di diversi manufatti abusivi e anche lo stato dei luoghi che circondano le costruzioni. Uno degli ultimi rilievi è stato effettuato in località Novelluzza, nella frazione di San Martino. Si tratta della stessa zona dove, nel corso dell’amministrazione guidata dal sindaco Luigi Gravagnuolo, è stata demolita la prima abitazione abusiva.

I sopralluoghi rientrano nell’attività ordinaria di accertamento della Procura. Non implicano, dunque, un abbattimento immediato. Una notizia, questa, che era invece circolata negli ultimi giorni in città. Non si conoscono, però, i tempi delle demolizioni. In ogni caso, secondo indiscrezioni, non sarà abbattuta alcuna costruzione prima di un mese. Per adesso, infatti, pare non sia giunto alcun avviso né alle Forze dell’ordine, né agli uffici comunali.

A Cava de’ Tirreni lo spettro delle ruspe, dunque, è ancora lontano. Almeno per il momento. Anche se una larga fetta della popolazione cavese trema al pensiero che la sua casa possa essere buttata giù. L’ultima demolizione, eseguita alla frazione Sant’Anna, infatti, ha riacutizzato la paura di essere privati dell’abitazione. Anche in quel caso l’iter legale, avviato dai proprietari per evitare la demolizione di una casa di circa 100 metri quadrati, era durato anni. E non era comunque servito a frenare le ruspe.

Un segno del crescente timore dei cittadini è l’intensificarsi delle riunioni del comitato “Casa Sicura”, presieduto da Luigi Di Domenico e nato proprio all’indomani dei primi abbattimenti per un confronto tra il popolo degli abusivi. A Cava de’ Tirreni i manufatti abusivi sono oltre duemila e caratterizzano soprattutto alcune zone della città, quali Santa Lucia, Sant’Anna,Passiano e San Martino.

Alfonsina Caputano

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