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Topi morti a mare, sdegno a Pastena

Ieri (17 agosto) i bagnanti in fuga dalle spiagge della zona orientale. «La rete fognaria è inadeguata e senza manutenzione»

Il maltempo torna a far parlare di sé, e lo fa proprio nella settimana di Ferragosto, quando l’esodo dei vacanzieri verso le mete più soleggiate dovrebbe essere l’argomento più discusso. Invece, ad andare per la maggiore in questi giorni sono le notizie sui danni che il nubifragio di domenica mattina ha provocato, non solo ai lidi salernitani ma anche ad esercenti e residenti soprattutto nella zona orientale. E soprattutto sui topi morti che ieri mattina, all’indomani del temporale, sono stati rinvenuti sulle spiagge della zona orientale. Alcuni bagnanti ne hanno intravisti alcuni anche galleggiare tra le onde. «Uno spettacolo davvero rivoltante», ha affermato Rosaria Farina, di Pastena. Ma il clou c’è stato senza dubbio domenica mattina.

«È iniziato tutto intorno alle 9.30 – racconta Daniele Frangione, titolare del bar Oro Nero, in piazza Caduti civili di Brescia, a Pastena – La piazza era totalmente allagata. L’acqua superava i marciapiedi e non si poteva quasi camminare. Il bar era totalmente pieno d’acqua, che aveva raggiunto l’altezza di almeno 30 centimetri. Fortunatamente non ci sono stati danni oltre l’allagamento. In tre ore abbiamo ripulito tutto e siamo riusciti a tenere il bar aperto come di consueto». I gestori di Vino e Cappuccino, a Torrione, hanno raccontato: «Abbiamo avuto problemi sin dalle piogge di sabato sera. La corrente elettrica è saltata almeno dieci volte e ha mandato in corto la cassa. Non abbiamo avuto però problemi d’allagamento poiché abbiamo uno scalino d’entrata abbastanza alto. Non possiamo dire lo stesso per i nostri vicini, che hanno dovuto combattere non poco».

Se la sono vista brutta, invece, i titolari del New Bar Linda, sempre a Torrione: «L’acqua ha invaso tutto il locale. Il livello dell’acqua arrivava alle targhe delle auto e copriva anche parte delle panchine. Due nostri ragazzi sono dovuti uscire in strada a bloccare le auto che cercavano di passare perché il loro movimento spostava altra acqua all’interno del locale. È stato un incubo». Per molti la colpa di quanto avvenuto va ricercata nel sistema fognario saturo e dei tombini occlusi. «Di sicuro pulire in maniera costante i tombini, spesso occlusi da carte e altri tipi di rifiuti vari, può evitare tali situazioni estreme. Un controllo preventivo stagionale da parte del Comune avrebbe sicuramente evitato problemi».

Momenti di concitazione per la signora Grazia Maria Toledo che domenica mattina, all’uscita dalla messa, ha trovato un vero e proprio fiume in piena a dividerla dal marciapiede di casa: «Sono rimasta bloccata nel supermercato per almeno 45 minuti. – rievoca la signora – È stato uno spettacolo spaventoso. Sono rimasta immobile davanti a questo fiume d’acqua creatosi in via Padula, nei pressi della chiesa di Santa Croce, a Torrione. Lo schifo è poi arrivato quando ho visto cosa c’era in acqua: decine di topi, vivi, che cercavano di nuotare nella corrente. Sono rimasta pietrificata». Spazio infine anche a chi, invece, l’ha scampata, almeno questa volta. «Fortunatamente ci è andata bene – si consola il signor Giuseppe Giuliano, uno dei gestori del lido Colombo di Mercatello – Capita che il maltempo ci procuri dei danni ma abbiamo preso le nostre contromisure, praticando ancoraggi alle cabine e abbiamo messo tutto in sicurezza. La barriera in cemento creata tre anni fa ha fatto il resto». Quasi identica la testimonianza raccolta al lido Nuovo Mercatello: «Conosciamo bene i pericoli in cui possiamo incorrere ma col tempo ci siamo fatti furbi, ci siamo premuniti. Anni fa, durante un nubifragio molto simile a quello di domenica mattina, le cabine furono spostate dalla furia del vento e dalle onde, che arrivarono fino alla sala. Da allora abbiamo incatenato le cabine e rafforzato scale e altri sostegni».