“Tonino” travolto in sella alla sua bici 

Fatale l’impatto con una monovolume a Fuscillo di Capaccio: il 66enne Laganà è morto sul colpo, oggi funerali a Battipaglia

CAPACCIO PAESTUM. L’asfalto di Fuscillo si tinge di rosso. È il sangue di Antonino Laganà, un ciclista battipagliese di 66 anni che, di buon mattino, nella prima domenica di giugno, perde la vita in un tragico incidente stradale, investito da una monovolume. Accade tutto intorno alle 8.30: Laganà, come di consueto, è in sella alla sua bici da corsa, casco allacciato alla testa, e percorre la statale 18. È uscito da un po': da Battipaglia s'è spinto fino a Capaccio. E i copertoni della sua due ruote non si schiodano dal margine destro della corsia. A località Fuscillo, in prossimità dell'incrocio con Spinazzo, si verifica la tragedia. A pochi metri dal chilometro 97 della Tirrenia inferiore, al 97,3 per l'esattezza, il ciclista viene investito da un'auto: è una Citroën Xsara Picasso. Laganà impatta contro il parabrezza della monovolume e poi finisce sotto gli pneumatici anteriori.
Al volante c'è un 70enne del posto: si ferma, scende dall'auto e, sgomento, chiama il 118 per i primi soccorsi: sul posto arrivano i parasanitari della Croce Azzurra d'Agropoli e Licinella. Gli operatori ci provano a rianimare l'uomo, ma invano: Laganà s'è spento sul colpo. Sopraggiungono immediatamente pure gli agenti della Polstrada del distaccamento di Vallo della Lucania, guidati dall'ispettore superiore Gianfranco Franco: sono i poliziotti ad effettuare i primi rilievi, e a supportarli ci sono i carabinieri della compagnia di Agropoli, diretti dal capitano Francesco Manna.
Viene contattato il pm di turno, Francesca Fittipaldi, e sulla statale accorre il medico legale: è lui ad occuparsi dell'esame esterno, disposto dalla Procura della Repubblica del Tribunale di Salerno. L'automobilista, in preda allo shock, collabora coi tecnici, che cercano di ricostruire la dinamica del sinistro: incredulo fissa la vittima della strada, inerte a terra, mentre parla d'una vettura che avrebbe sorpassato la sua monovolume. Proprio a causa di quel sorpasso a sinistra, il 70enne si sarebbe spinto dall'altro lato, investendo il ciclista battipagliese, che, senza invadere lo spazio riservato alle automobili, stava regolarmente mantenendo il tratto destro della corsia, a ridosso della banchina.
Una ricostruzione che ha convinto gli inquirenti: il veicolo è stato posto sotto sequestro ed è stato aperto un fascicolo sul sinistro, ma la salma di Laganà è stata consegnata ai familiari, che sono giunti sul luogo del sinistro: c'erano i figli, Luciano e Andrea. L'incidente ha paralizzato la Statale 18, invasa da turisti diretti verso il Cilento. E decine d'amanti della bici si sono fermati sbigottiti accanto alla salma: “Tonino”, il ferroviere col pallino della bici, lo conoscevano tutti. Al termine di una lunghissima mattinata, la salma di Laganà è stata portata Battipaglia, nell'appartamento di via Forlì. Di lì, alle 17 di oggi, partirà il corteo funebre diretto verso la chiesa madre “Santa Maria della Speranza”.
Carmine Landi
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