«Togliere l’Ici è stata demagogia»

Casini a Battipaglia: «Fuori dalla crisi tagliando sprechi ed evasione fiscale»

BATTIPAGLIA. Un Pierferdinando Casini febbricitante arriva al cinema teatro Bertoni, accompagnato da Renzo Lusetti, per tenere a battesimo la campagna elettorale dell’Udc in provincia di Salerno. Ma prima di elencare la ricetta “Monti” per uscire dalla crisi «ed evitare di fare la fine della Grecia», fa salire sul palco un bambino di cinque anni che il 22 dicembre scorso, a Salerno, gli aveva chiesto in dono una pista per le macchine. Un modo, se vogliamo velato, per dire alla platea che il suo partito e la coalizione di centro le promesse le mantengono.

«L’anno appena trascorso è stato scandito dal rigore. Quello che verrà sarà all’insegna della crescita. Se volete sentire altre storie allora ascoltate Bersani e Berlusconi». Tre gli ingredienti, per il leader dell’Udc, per portare fuori l’Italia dal macero e diminuire la pressione fiscale: lotta all’evasione, taglio degli sprechi e dismissione del patrimonio pubblico. «E poi – ha aggiunto – serve un po’ di concorrenza». Su questo punto attacca il leader di Sel, Nichi Vendola «che osteggiando la liberalizzazione che serve a migliorare i servizi, dimostra di vivere nell’800». Davanti allo stato maggiore del partito in provincia – il presidente Vincenzo Inverso e il segretario Luigi Cobellis, entrambi candidati alla Camera – e il sindaco della città, Giovanni Santomauro, Casini giustifica la scelta di Monti di introdurre l’Imu «perché – ha detto – togliere l’Ici è stata una scelta demagogica che è servita soltanto a svuotare le casse dello Stato».

E i soldi, ora come ora, servono. Soprattutto alle famiglie e ai loro figli. «Negli ultimi tempi – ha ricordato – sono stati 60mila i giovani che hanno abbandonato gli studi universitari e non perché non siano bravi. Il vero motivo è che le loro famiglie non ce la fanno più a mantenerli durante questo percorso. Allora noi dobbiamo aiutarli introducendo il prestito d’onore che poi restituiranno una volta inseriti nel mercato del lavoro». Un altro punto fondamentale è la riduzione del cuneo fiscale per aziende e lavoratori.

Sul piano politico, coglie al balzo un aneddoto raccontato da Inverso che aveva riportato il commento di un giovane battipagliese che aveva espresso il desiderio di votare Beppe Grillo. Qui, scatta un outing. «Se c’è tanta antipolitica in giro – ha ammesso – la colpa è delle pessime prove che la politica ha dato fino ad oggi, buttando nel cestino i sacrifici degli italiani». Poi, con un gesto plateale, indica il simbolo del suo partito per dire «che senza di noi e Futuro e Libertà non ci sarebbe stata nessuna lista Monti». Ma i sondaggi pubblicati ieri da Swg, dimostrano che, al momento, l’apporto del suo partito, con appena il 2-3 per cento nazionale, non sarebbe poi così determinante in caso di vittoria.

Dopo l’appuntamento di Battipaglia, Casini è stato ad Angri. ©RIPRODUZIONE RISERVATA