Testimoni e intercettazioni hanno “incastrato” Baldi

E ora una commissione di carabinieri e Inps verificherà 100 invalidità sospette

SALERNO. Per gli inquirenti Giovanni Baldi era il dominus, promotore e istigatore di un «cartello criminale» fondato sullo scambio tra voti e pensioni di invalidità. A suffragare la tesi della Procura ci sono intercettazioni, sms, la testimonianze di un ex collaboratore del consigliere regionale e quella di uno dei coindagati, il medico Carmine Saporito, che presiedeva la seconda commissione per le invalidità e avrebbe avuto con il politico del Pdl contatti occasionali. Dalla sua commissione le pratiche sarebbero state spesso trasferite a quella presieduta dal medico paganese Mario Salucci, organico secondo la Procura all’associazione a delinquere promossa da Baldi e, dall’altro ieri, agli arresti domiciliari insieme a lui e ad altre sette persone.

Le testimonianze. È in un interrogatorio di agosto che Saporito ricostruisce al sostituto procuratore Vincenzo Montemurro il meccanismo delle commissioni per le invalidità. Baldi ne era stato componente in passato ma da tempo non vi restiva incarichi, eppure Saporito ne indica spesso la presenza. «Spesso compariva al fianco del privato richiedente senza che ne fosse il medico il curante» registra il gip Vincenzo Di Florio nell’ordinanza che ha disposto le misure cautelari. Una presenza che sarebbe servita «per condizionare i membri della commissione, scopo che notoriamente otteneva in base alla sua accertata e indiscussa influenza politica». Un’influenza confermata agli inquirenti da un ex collaboratore di Baldi, Vincenzo Musto, già consigliere di circoscrizione a Salerno. «Il giovedì – ha raccontato agli inquirenti – accompagnavo il dottore Baldi agli uffici Asl di Cava dove si riuniva la commissione medico legale per le invalidità civili. Lui a quel tempo non aveva incarichi nell’organismo, ma aveva un suo uomo, un medico bassino con gli occhiali». Il professionista è poi stato identificato in Renato Caterini, membro della commissione e anche lui agli arresti. Secondo la ricostruzione fatta da Musto, il consigliere andava negli uffici dell’Asl per rassicurare gli amici sull’esito della loro istanza, di cui parlava poi con Caterini. «Avevo modo di vedere che si incontrava con i suoi elettori, pazienti e parenti di pazienti – continua – a cui ovviamente assicurava il suo interessamento per il conseguimento di invalidità civili. Per lui questo era il modo di mantenere il consenso degli elettori verso la sua posizione».

Le intercettazioni. A confermare il ruolo di Baldi sono secondo il giudice alcune intercettazioni telefoniche e sms, sia con persone che gli sottopongono la loro pratica sia con membri della commissione. Di particolare rilevanza è ritenuta una conversazione con Salucci, in cui gli inquirenti rilevano inoltre l’impiego di un linguaggio criptato. Il dialogo riguarda una donna a cui, «contrariamente ai desiderata di Baldi» non era stato concesso l’aggravamento dell’invalidità. Al disappunto del consigliere, il medico prima si giustifica eccependo l’impossiblità tecnica di assecondare la richiesta e poi suggerisce di «fare riferimento a chi devi fare riferimento» perché «è lui che trascrive certe cose», indicando secondo gli inquirenti il medico trascrittore della commissione, l’arrestato Angelo Cermi di Mercato San Severino.

Le nuove indagini. «Si può che le indagini sono appena iniziate» ha detto l’altro ieri il sostituto procuratore Montemurro. E infatti dopo i 16 falsi invalidi scoperti tramite filmati e documenti resta da chiarire la posizione di un altro centinaio di persone, per le quali gli investigatori hanno riscontrato l’interessamento di Baldi ma che non è chiaro se avessero o meno i requisiti per l’invalidità. Il compito di verificarlo è ora affidato a commissione composta da medici legali dell’Inps e dai carabinieri del reparto territoriale di Nocera. Per lunedì è previsto un primo incontro tra dirigenti regionali e provinciali dell’Inps e ufficiali del Comando provinciale dei carabinieri, volto a designare i medici legali che assieme ai militari dovranno verificare il carteggio. Poi inizieranno gli accertamenti, dal cui esito dipenderà la posizione di molti indagati.

Gli interrogatori. Si terranno invece martedì mattina gli interrogatori dei nove arrestati. I legali di Baldi, Agostino De Caro e Pasquale Adinolfi, non hanno ancora sciolto la riserva sulla possibilità che il loro assistito risponda alle domande. L’avvocato Giovanni Del Vecchio, difensore di Antonio Mazzotta, ha invece preannunciato che l’impiegato dell’Inps parlerà: «Chiariremo tutto» ha assicurato.

©RIPRODUZIONE RISERVATA