AGROPOLI

Testene, il fiume dimenticato tra erbacce, rifiuti e “veleni”

AGROPOLI. Vegetazione rigogliosa ed acque maleodoranti: così si presenta il Testene, il fiume che attraversa Agropoli. Proprio nel momento in cui l’estate giunge al suo culmine e la cittadina...

AGROPOLI. Vegetazione rigogliosa ed acque maleodoranti: così si presenta il Testene, il fiume che attraversa Agropoli. Proprio nel momento in cui l’estate giunge al suo culmine e la cittadina cilentana dovrebbe presentarsi al meglio ai tanti turisti in villeggiatura, le condizioni del fiume lasciano molto a desiderare. Le zone in cui sono presenti i canali, le cui acque confluiscono poi nel Testene, presentano ovunque scene di degrado e incuria. Al di sotto dei ponti di via Taverne e via De Gasperi lo stato di abbandono è meno evidente, trovandosi, le strade, in concomitanza, rispettivamente del centro del paese e del Lungomare San Marco. Basta però spostarsi di qualche centinaio di metri, verso la fermata degli autobus di via D’Acquisto o in località Moio per imbattersi nella vegetazione selvaggia, con l’acqua del fiume che in alcuni tratti è quasi invisibile.

Ma il culmine si raggiunge nei pressi del ponte di via Estate. Basta affacciarsi per scorgere la manifestazione del degrado: a perdita d’occhio è possibile notare una fitta vegetazione che ha raggiunto altezze notevoli, rifiuti, mucillagine, acqua stagna e maleodorante. Su un lato, nelle immediate vicinanze di un’abitazione, inoltre, si nota un tombino che, divelto, mostra una fogna a cielo aperto con cartacce, e non solo, incastrate tra la vegetazione. Il tanfo che si avverte in zona, complice anche il caldo intenso, è notevole. Situazione critica presenta anche via Lungo Testene, dove gli affittuari e i residenti delle case che sorgono a ridosso del Testene lamentano “il tanfo e la scarsa manutenzione che viene dedicata al fiume”.

«Il corso d’acqua è in condizione indegne – lamenta un turista – presenta sporcizia e rifiuti ovunque, per non parlare degli insetti. Quando proviamo a sederci in terrazzo, nel tentativo di rinfrescarci in questi giorni di caldo intenso, veniamo assaliti dall’odore nauseabondo che l’acqua sprigiona, oltre che dagli insetti e dalle zanzare».

Inoltre, nell’area della foce del Testene sta prendendo piede l’abbandono incontrollato di rifiuti.

Andrea Passaro

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