nessuna aggravante del metodo mafioso

Testa di maiale, condannato 37enne

La posizionò sulla cassetta postale del palazzo di De Luca

Cade l’aggravante del metodo mafioso, scende la pena per l’uomo che mise la testa di maiale sulla cassetta postale dell’ex sindaco di Salerno Vincenzo De Luca. M.D.M., 37 anni, è stato condannato a due anni e due mesi di reclusione dai giudici della corte di appello di Salerno, presidente Bochicchio. Il pg, nella requisitoria, aveva chiesto la conferma della pena di primo grado (tre anni), ma si era espressa a favore dell’esclusione dell’aggravante della matrice mafiosa. L’episodio intimidatorio fu scoperto nel novembre di tre anni fa. La tesa di maiale fu posizionata sulle cassette installate nell’atrio del portone del fabbricato dove viveva l’allora primo cittadino di Salerno. All’imputato, a cui fu riconosciuto il vizio parziale di mente, per un anno era stata applicata la misura di sicurezza della libertà vigilata. M.D.M. ha trascorso un periodo di riposo in una comunità a sud di Salerno dopo aver trascorso un breve lasso di tempo detentivo nell’ospedale psichiatrico giudiziario di Aversa. Al salernitano che tentò l’estorsione a De Luca e al direttore di Salerno Pulita, per incursione nella sede della società che fece pochi giorni dopo il ritrovamento della testa di maiale, è stata applicata dalla corte una multa di 800 euro e una provvisionale di 900 a favore del Comune di Salerno, che si era costituito parte civile. Il 37enne ha sempre negato di averla messa lui, anche se a incastrarlo ci sono i risultati delle indagini. Ha, invece, ammesso il raid alla municipalizzata, dove imbrattò i muri di escrementi. M.D.M. si sentiva ingannato per il mancato rinnovo del contratto di lavoro. (m.l.)

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