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Tesoro confiscato ai Marotta Decreto impugnato dai legali

AGROPOLI. Confisca del “tesoro” del clan Marotta: depositati gli atti di impugnazione alla Corte d’Appello di Salerno da parte dei legali Sirignano, Oricchio e Della Monica. La notifica del decreto...

AGROPOLI. Confisca del “tesoro” del clan Marotta: depositati gli atti di impugnazione alla Corte d’Appello di Salerno da parte dei legali Sirignano, Oricchio e Della Monica. La notifica del decreto che aveva disposto la misura patrimoniale della confisca a seguito di sequestro precauzionale, era avvenuta il 16 dicembre. Attesa per fine gennaio l’udienza del processo di appello.

La confisca dei beni del clan Marotta ha fatto seguito al sequestro nell’ambito dell’operazione “Golden Hand”, effettuata nel novembre del 2012 dal Gico di Salerno del nucleo di polizia tributaria, diretto dal tenente colonnello Antonio Mancazzo. L’inchiesta ha portato al sequestro di beni per oltre 15 milioni di euro. Le fiamme gialle sequestrarono 19 immobili (tra appartamenti e ville) e 17 terreni situati ad Agropoli, Padula e Laureana; 30 autovetture di grossa cilindrata, tra le quali Jaguar, Porsche, Mercedes, Audi, Bmw tra Agropoli e Eboli, 3 club privati, 7.000 euro, 7 orologi di valore, monili in oro, assegni e cambiali. Secondo quanto sostenuto dall’accusa i beni comprati con proventi illeciti erano stati in modo fittizio intestati a terzi (teste di legno).

Da quanto è emerso dalle indagini il sodalizio criminale vedeva all’apice Vito Marotta e sua moglie Angelina Bevilacqua. 31 le persone imputate. Con il decreto di confisca contestualmente sono state emesse dal tribunale di Salerno le misure di prevenzione speciale personale.(a. s.)

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