Tesi e appelli, è rivolta sui social

“Tutti nei corridoi a disertare i corsi, tutti i giorni, finché il regolamento tesi non viene cambiato”. Questo è solo uno dei tanti messaggi di protesta apparsi sui gruppi di Giurisprudenza presenti sulla piattaforma Facebook, a seguito della bocciatura delle richieste degli studenti. Il Consiglio che si è riunito lunedì scorso, infatti, ha respinto le controproposte presentate dai rappresentanti degli iscritti ed è rimasto fermo sulle sue decisioni: approvare il regolamento tesi senza alcuna modifica rispetto a quanto stabilito a febbraio, mentre dell’appello straordinario di aprile per i fuoricorso non si è neanche dibattuto, rimettendo la scelta alla volontà dei singoli professori.

Gli studenti non ci stanno: c’è chi propone di boicottare le lezioni con assenze di massa, chi incita a non pagare la tassa prevista nel mese di marzo e chi pensa che l’unica soluzione per “sfuggire” al nuovo regolamento sia richiedere la tesi entro il 30 settembre, data in cui entreranno in vigore i criteri fissati a febbraio per l’attribuzione dei punti per la seduta di laurea. Soluzione di cui non tutti possono usufruire dato che per la richiesta della tesi di laurea bisogna aver conseguito ben 220 crediti; per questo alcuni studenti parlando di occupazione e incitano a continuare la protesta mentre altri propongono addirittura trasferimenti di massa in altre università.

E i rappresentanti degli studenti? «Il problema è che al momento bisogna far sbollire gli animi, quindi bisogna attendere una settimana per riunire tutti i rappresentanti per capire cosa fare ed eventualmente presentare una nuova proposta al Consiglio che si riunirà ad aprile, anche se ora è presto per capire come muoverci», sostengono alcuni delegati, che sono consapevoli di una cosa: «Considerata la linea scelta dai professori è difficile pensare che ci possano essere margini di miglioramento per gli studenti».

Carlotta Sardone

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