Terreno espropriato Il Comune risarcirà circa 700mila euro

Pontecagnano, si è chiusa la contesa sui suoli di via Pertini La Cassazione ha respinto il ricorso dell’amministrazione

PONTECAGNANO. Settecentomila euro circa di risarcimento: il consiglio comunale, nel corso della seduta che entro fine giugno dovrà approvare il bilancio di previsione 2016, si troverà a dover far fronte anche a questa consistente uscita. Lo certifica la delibera di giunta comunale del 22 aprile scorso relativa ad una vicenda giudiziaria che si trascina da decenni e alla quale ha messo la parola fine da Corte di Cassazione, condannando il Comune a pagare.

Il tutto inizia con una citazione in giudizio al comune nel 1992 da parte di un privato cittadino con la quale si richiedeva ai giudici civili la declaratoria d’illiceità dell’occupazione da parte dell’Ente di un fondo di mq 3768 nelle campagne di Pontecagnano Faiano, chiedendo la condanna del Comune con relativo risarcimento dei danni provocato dall’irreversibile incorporazione del terreno all’opera pubblica realizzata in assenza – secondo i ricorrenti – del decreto di esproprio e sia al pagamento dell’indennità di occupazione legittima.

In terreno finito al centro della contesa giudiziaria si trova nella zona di Sant’Antonio, nell’area delle cooperative, in via Sandro Pertini. Nel 2004, dodici anni dopo, il tribunale di Salerno rigettò la domanda ma nel 2009 un altro privato, in qualità di rappresentante di altri familiari, presentò ricorso in Appello. La causa finì male per il Comune: i giudici di secondo grado condannarono l’Ente al pagamento di 191.316 euro per l’attuata occupazione appropriativa dell’area oggetto del procedimento, oltre alla rivalutazione monetaria dal 22 dicembre 1991 fino al soddisfo e sia dell’ulteriore importo di 32.224 euro a titolo di indennità di occupazione legittima, oltre interessi nella misura legale delle singole scadenze annuali.

Il comune presentò ricorso in Cassazione ma la Suprema Corte lo rigettò, condannandolo al pagamento delle spese di giudizio e accessorie (5200 euro). Nel frattempo, la famiglia titolare dei suoli chiedeva che fossero riconosciuti anche gli interessi legali sulle somme annualmente rivalutate e si arriva così alla cifra di 696.193,83 euro. La giunta propone quindi al presidente del consiglio comunale il riconoscimento della legittimità del debito fuori bilancio in oggetto: la parola passa quindi al civico consesso.

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