Terreni e case “fantasma” Scattano 600 accertamenti

L’Agenzia del territorio pubblica gli elenchi degli immobili con rendita presunta Controlli a privati, imprese, società, enti ed istituti universitari e parrocchie

Tanti privati cittadini, ma anche aziende, enti pubblici, istituti religiosi e chiese. Tutti accomunati da un’unica incombenza: mettersi in regola con il catasto e, quindi, pagare il dovuto per le loro proprietà. Nei giorni scorsi all’Albo pretorio del Comune è stata pubblicato il nuovo elenco degli immobili - terreni e non - non ancora accatastati e per i quali dovrà essere fissata una rendita in base alla quale pagare le eventuali tasse e tributi locali. Una doccia gelata per i titolari delle oltre 674 particelle catastali “fantasma” che ora dovranno correre ai ripari per evitare le pesanti sanzioni previste dall’Agenzia del territorio.

Nell’elenco predisposto dall’ufficio provinciale dell’ex Catasto, diretto dalla dottoressa Rosa Sirianni, compaiono tanti privati cittadini (per lo più residenti ad Eboli o in altri comuni del comprensorio della Piana), aziende agricole e non, cooperative, prestigiosi enti pubblici ed universitari, parrocchie che risultano intestatari di immobili e terreni completamente sconosciuti al fisco. Da qui la necessità di regolarizzare la loro posizione.

I possessori di questi beni presenti sul territorio potranno visionare presso il Comune oppure all’ufficio provinciale dell’Agenzia del territorio, in via De Principati 75, dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 12.30, l’elenco delle particelle «oggetto di attribuzione della rendita presunta, ma anche quello degli intestatari delle predette particelle comprensivo dell’indicazione del numero di protocollo e relativo avviso di accertamento» con la relativa liquidazione di «oneri ed irrogazione sanzioni per gli immobili non dichiarati», si legge in una nota dell’Agenzia. Gli elenchi saranno consultabili fino al prossimo 29 Gennaio 2013. Gli interessati dovranno dimostrare di essere iscritti nel catasto con un semplice documento di riconoscimento e poter consultare gli atti messi a disposizione. Coloro che sono stati raggiunti dall’avviso di accertamento, «possono chiedere all’ufficio provinciale il riesame della pratica in sede di autotutela. La presentazione della richiesta di riesame non interrompe e non sospende, però, i termini per la proposizione del ricorso. Le modalità di presentazione del ricorso tributario (decreto legislativo 31 dicembre 1992) sono indicate già nel modello di avviso di accertamento.

Antonio Elia

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