Capaccio Paestum

Terreni aridi e poca acqua: aziende a rischio tracollo 

Il grido d’allarme lanciato dai vertici dei Consorzi di Paestum e Destra Sele. Irrigazione razionata già in molte zone, difficoltà anche nel settore caseario

CAPACCIO PAESTUM. Emergenza idrica: a rischio il servizio di irrigazione delle colture nella Piana del Sele. La problematica interessa soprattutto Capaccio Paestum, Serre, Altavilla Silentina e Albanella, serviti dal Consorzio di bonifica sinistra Sele di Paestum, diretto dal commissario Biagio Franza. L’ente sta ottimizzando turni, servizi e manutenzioni ma il prolungarsi del periodo di siccità ha imposto la razionalizzazione della risorsa e la richiesta ai consorziati d’un uso parsimonioso dell’acqua a scopo irriguo.
«Gli attuali livelli idrici sono preoccupanti. Basti pensare – evidenzia Franza - che, al primo luglio 2016, registravamo una quota assoluta di 45,25 metri sul livello del mare medio, oggi l’estate non è ancora arrivata, e siamo già a meno di 44,50 metri. Con l’aumentare di caldo e afa, le difficoltà diventeranno ardue e potremmo ritrovarci costretti a richiedere lo stato di calamità naturale. Nel frattempo, abbiamo pianificato turni irrigui per razionare l’acqua e ridurre al minimo possibili disagi alle utenze».
Le quote si riferiscono a quelle misurate ieri nell’opera di presa sul fiume Sele, a monte della traversa in sinistra idraulica, nel comune di Serre. I consorziati serviti dal Consorzio di Paestum sono per il servizio di irrigazione 15mila; 13mila per l’acqua potabile. «L’emergenza principale – spiega il direttore generale del Consorzio, Guido Contini – riguarda l’irrigazione. Sebbene temiamo che ci possano essere delle difficoltà pure per l’acqua potabile qualora il periodo di siccità persista. Per l’acqua potabile si fa riferimento a risorse sotterranee con volumi di riserva maggiori rispetto alle acque superficiali. I comuni serviti come irrigazione sono Serre, Altavilla, Albanella, Capaccio, Giungano, Agropoli, Ogliastro Cilento e Cicerale. La parte più consistente però riguarda Serre, Altavilla, Albanella e Capaccio. La nostra principale fonte di approvvigionamento è l’invaso a monte della traversa sul Sele, dove il livello nell’invaso è basso». Contini raccomanda, ove possibile, di diminuire i tempi d’uso dell’acqua con riferimento all’impiego delle ruote di irrigazione, evitando lo stazionamento delle stesse per tempi prolungati ed in presenza di vento. Va evitata la pratica irrigua a scorrimento e, laddove necessario, si rende obbligatorio l’impiego del dissipatore.
Intanto la Coldiretti ha chiesto l’istituzione di un tavolo tecnico al prefetto a salvaguardia delle produzioni agricole e zootecniche. Per l’area Alento al momento la media idrica è inferiore di circa 18 milioni di litri rispetto all’anno passato. Critica anche la situazione nella piana del Sele e a Capaccio. «È la situazione più grave degli ultimi 40 anni - afferma il presidente del Consorzio di Bonifica destra Sele, Vito Busillo – finora siamo riusciti a soddisfare tutte le richieste di irrigazione, ma la situazione è molto preoccupante. Avanti di questo passo, il rischio siccità è molto elevato». «Senz’acqua – spiega il direttore di Coldiretti Salerno, Enzo Tropiano – è seriamente a rischio la campagna agraria estiva. I problemi maggiori li registriamo per gli ortaggi in pieno campo, la quarta gamma e la frutta, in particolare i kiwi. La mancanza d’acqua mette in crisi anche allevamenti e caseifici per la produzione della mozzarella di bufala. Senza un’adeguata programmazione delle disponibilità idriche e interventi urgenti che apportino nuovi volumi di acqua, si rischiano seri danni all’economia».
Angela Sabetta
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