L'INCHIESTA

Terremoto al Comune di Salerno: società pigliatutto

Coop, voti e appalti: inquirenti al lavoro su nuovi documenti

Il pressing anche sul comitato di quartiere

SALERNO - Contatti ramificati ovunque, con i vertici dell’amministrazione comunale così come con la “gente di strada”. Un’attività imprenditoriale pronta a diventare sempre più vasta, sia nei settori già di competenza che in altri come quello immobiliare. Fiorenzo “Vittorio” Zoccola ha provato a sfruttare ogni canale per affermarsi e affermare le sue attività economica: il 62enne salernitano, finito in carcere nell’ambito dell’inchiesta che ha portato all’iscrizione nel registro degli indagati di altre 28 persone che sta provando a fare luce sugli affari illeciti fra il Comune di Salerno e le cooperative in particolare per gli appalti assegnati dall’amministrazione, viene ritenuto dalla Procura il leader del “cartello” che, in ogni modo, ha cercato di affermare la sua supremazia su tanti appalti. Ed è anche per questo che, adesso, la politica e l’intera macchina amministrativa del capoluogo trema: l’interrogatorio fiume di mercoledì, durato oltre 7 ore, è stato secretato dal giudice Gerardina Romaniello su richiesta dei pm Guglielmo Valenti e Elena Cosentino. Di certo si sa che Zoccola ha parlato, ha risposto alle domande poste in merito alle ultime vicende. E, intanto, il lavoro della Squadra mobile continua. Senza sosta: nel corso dell’esecuzione delle dieci misure (ai domiciliari sono finiti il consigliere regionale Nino Savastano e il dirigente comunale Luca Caselli) sono state effettuate delle perquisizioni che hanno permesso ai poliziotti di acquisire altri atti, probabilmente utili per dare riscontro all’indagine. Documenti su cui sono in corso nuovi approfondimenti.

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