Terremoto a Confindustria, Pezzullo tenta la conciliazione

A fare il primo passo dovrebbero essere Agostino Gallozzi e Antonio Ilardi, dimessisi dall’associazione degli industriali salernitani dopo la "punizione" subita da parte dei probiviri nazionali

La possibilitá di risanare lo strappo a Confindustria ci sarebbe, ma a fare il primo passo dovrebbero essere gli stessi Agostino Gallozzi e Antonio Ilardi, dimessisi dall’associazione degli industriali salernitani dopo la "punizione" subita da parte dei probiviri nazionali.

• Ne è convinto Sossio Pezzullo, presidente del comitato dei reggenti insediato a via Madonna di Fatima. Ma una cosa, per il commissario deve essere chiara: un conto è la vicenda Marchionne, che ha lasciato Confindustria «per un’insoddisfazione derivante dalla legge sui contratti di lavoro», altra cosa «è la situazione salernitana, dove i probiviri ritengono che si sia agito in maniera non conforme alle regole».

• Ieri, ovviamente, e non solo nella sede salernitana di Confindustria, non si parlava d’altro. Da Roma sono arrivati chiari segnali di malcontento per la situazione che si è creata. «Certo nessuno è soddisfatto di quello che è avvenuto - aggiunge Pezzullo - soprattutto perché arriva dopo pochi giorni dalla vicenda Fiat. Così si rischia di creare confusione su due casi completamente diversi».

• Pezzullo ripercorre la delibera con la quale il collegio dei probiviri ha stabilito l’ineleggibilitá per l’ex presidente Gallozzi e per Ilardi, che fu il suo vice, per cinque anni. Ma a suo avviso la situazione si sarebbe potuta risolvere in altro modo. «Il collegio ha espresso la propria valutazione su alcuni atti, ma contro un provvedimento si può fare ricorso - spiegail commissario. In questo caso la questione sarebbe passata a noi a Salerno e c’era la possibilitá di correggerla. Se non ci fosse stata tanta fretta probabilmente le cose sarebbero potute cambiare. Ovviamente noi siamo una libera associazione e siamo pronti ad approfondire le vicende che ci vengono sottoposte dai nostri iscritti. Noi ci auguriamo che ci sia un ripensamento e che chi è intenzionato a chiedere un chiarimento lo faccia». Anche se, sottolinea ancora Pezzullo, «forse sarebbe stato il caso di farlo prima». Gallozzi ha però giá ribadito di non aver alcuna intenzione di presentare ricorso. E’ fuori da Confindustria e vuole restarci a quanto pare. Ieri, tra l’altro, all’ex capo degli industriali e a Ilardi è anche arrivato l’attestato di solidarietá da parte del presidente della Provincia Edmondo Cirielli. Il problema ora resta la posizione che assumerá Augusto Strianese. L’ex presidente dell’ente di via Roma, dal cui ricorso è scaturita la decisione dei probiviri (contattato ha preferito non commentare) sembra intenzionato a chiedere l’annullamento della votazione per la designazione dei cinque rappresentanti nel consiglio camerale; dai quali venne escluso. Anche se i probiviri hanno espressamente raccomandato a Strianese di assumere «un atteggiamento costruttivo», evitando altre azioni, lo stesso Pezzullo sembra convinto del contrario. «Tutto dipende da lui, se fermarsi o ritenersi soddisfatto - dice il commissario. Credo, però, che lui ritenga che la cosa non sia conclusa, ma non so se potrá portare a qualche risultato».

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