IL FATTO

Terra dei fuochi Caldoro avverte

Il governatore: «No a passi indietro, sì a bonifiche, controlli, repressione»

Bonifiche, controlli e repressione: stanno in queste tre parole le azioni che Stefano Caldoro, presidente della Regione Campania, indica come percorso da seguire per il contrasto all'abbandono e ai roghi di rifiuti sversati illegalmente. «Sicurezza e repressione con pene più dure - dice - Azione di sanità pubblica e un controllo anche maggiore di quello che già si fa sul prodotto». «Non bastano solo le istituzioni, ma cittadini, imprese, gli organi medici - dice - Avremo tanti nemici, non credo che la camorra resterà a guardare perché ha tutto l'interesse a che il sistema non funzioni». Una sfida che deve riguardare la salute e l'ambiente e deve coinvolgere «una intera comunità che deve riprendere orgoglio e forza». «Le cattive abitudini sono dure a morire - afferma - È mai possibile che ancora oggi c'è chi, cittadini e imprenditori sconsiderati, pensano di risparmiare, buttando i loro rifiuti nei campi e facendoli incendiare?». Caldoro ricorda che «la Campania almeno fino al 2006, era un'area che veniva saccheggiata. Tante imprese che non volevano pagare lo smaltimento - aggiunge - hanno preferito risparmiare e interrare dove c'era chi glielo permetteva, dove la camorra lo consentiva». Il presidente della Giunta regionale parla di «dramma», una «questione non ordinaria» che va affrontata «senza fare un solo passo indietro». «È una sfida che riguarda tutti - conclude - Non solo la Campania, perché è un tema europeo e italiano».