Termovalorizzatore, De Lucatrascina la Provincia in tribunale

La Provincia ha aggiudicato in via provvisoria l’appalto per il termovalorizzatore di Salerno. La cordata di Rainone con Daneco e Acmar è stata preferita all’Ati di Lombardi e De Vizia. Soddisfatto il presidente Cirielli: «Giornata storica»

SALERNO. La commissionegiudicare e era composta dall’ingegnere Lorenzo Criscuolo, dirigente dei settori lavori pubblici, viabilitá ed espropri della Provincia di Salerno; dall’archietto Catello Bonadia, dirigente Settore gare Provincia di Salerno; da Raimondo Santacroce, coordinatore dell’area programmazione e gestione rifiuti della Regione Campania; dall’ingenere Domenico Barletta, dirigente Settore opere e lavori pubblici del Comune di Salerno; dal vice prefetto Giovanni Cirillo; dall’architetto Ivonne De Notaris, funzionario della Provincia, in qualitá di segretario.

Dopo l’impianto di compostaggio, la Daneco e la Rainone Costruzioni di Sarno, questa volta in associazione temporanea di impresa con la coop Acmar di Ravenna, si sono aggiudicate pure la gara indetta dalla Provincia per il termovalorizzatore. La loro proposta ha totalizzato un punteggio di 90,815 (di cui 60 per l’offerta tecnica e 30,815 per quella economica). Oltre sei punti in più dell’offerta della diretta concorrente, l’Ati costituita dalla societá del costruttore AntonioLombardi e dall’avellinese De Vizia transfer (84,070 punti, di cui 44,070 per l’offerta tecnica e 40 per quella economica).

Dunque, l’arma vincente dell’Ati Daneco -Acmar - Rcm Costruzioni è stata l’offerta tecnica, cioè la progettazione esecutiva e la tecnologia proposta. Sull’offerta economica (il prezzo per tonnellata di rifiuti bruciati), invece, il ribasso proposto dall’Ati Lombardi-De Vizia era più vantaggioso (il 10 per cento in meno rispetto ai 93 euro posti a gara, contro il 7,85 per cento della concorrenti). Entrambe le Ati garantivano 780 giorni per l’esecuzione dell’opera rispetto ai 900 messi a gara.

Come si ricorderá, il bando di gara fu inviato il 2 novembre alla Gazzetta europea per la pubblicazione. Da quel momento in poi decorrevano gli 80 giorni di tempo per partecipare alla gara per la concessione, progettazione e gestione dell’impianto di termovalorizzazione a servizio della provincia di Salerno. Al bando parteciparono solo due raggruppamenti, in quanto i francesi di Veolia e l’emiliana Hera, che avevano presentato una manifestazione d’interessi, non formalizzarono poi l’istanza. Fu adottata una procedura aperta, con il metodo dell’offerta economicamente più vantaggiosa. Dunque i partecipanti sono stati valutati in base a diversi parametri.

Il piano economico prevedeva che per la costruzione del termovalorizzatore ci fosse un investimento di 296 milioni di euro, di cui 271,4 a carico del concessionario.La durata massima della concessione era fissata in venti anni, il prezzo della tariffa iniziale per il conferimento dei rifiuti era di 93 euro (soggetta a ribasso). Per preparare il bando di gara, la Provincia utilizzò il lavoro svolto dall’ex commissario Vincenzo De Luca, cioè gli studi commissionati all’Universitá di Salerno sull’idoneitá del sito e sulla tecnologia da utilizzare (impianto di combustione a griglia mobile e camera di post-combustione), in pratica il piano di pre fattibilitá; le indagini geologiche, idrogeologiche, archeologiche, idrauliche e sismiche; i progetti per la viabilitá di accesso all’impianto. Oltre al piano di espropri delle aree, in parte giá liquidati.

L’impianto messo a gara dalla Provincia, però, è tarato per 300 mila tonnellate annue di rifiuti con due linee di produzione espandibili. La Provincia prevedeva che per l’esame delle proposte, l’approvazione del progetto esecutivo e la stipula del contratto, i lavori potevano cominciare materialmente a fine giugno di quest’anno. Al momento, esaminate le proposte, è stata fatta l’aggiudicazione provvisoria. Sul programma, però, pesa l’opposizione del Comune diSalerno, che ha cambiato la destinazione di parte dei suoli inizialmente individuati per l’impianto. E’ facile prevedere un contenzioso amministrativo.

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