Termovalorizzatore, Cirielli: "E' un’opera strategica nazionale". De Luca fa ricorso

Il Comune prepara il ricorso contro lo stop alla variante. Il presidente della Provincia Edmondo Cirielli sul termovalorizzatore: "Rispetto ad Acerra non costerà nulla allo Stato"

«La variante del Comune di Salerno va contro le leggi dello Stato». Il presidente della Provincia, Edmondo Cirielli, interviene sulla bocciatura della variante al Puc di Palazzo di Cittá, che ha cambiato la destinazione d’uso dei suoli destinati alla costruzione del termovalorizzatore».

• La notizia della bocciatura da parte della Provincia del cambio di destinazione dei terreni in localitá Cupa Siglia così come era stato promosso dal Comune è arrivata martedì sera dalla conferenza dei servizi riunita a Palazzo Sant’Agostino. «Il compito della Provincia - ha spiegato - è puramente formale e serve proprio a controllare che le varianti rispettino le leggi dello Stato. Il termovalorizzatore è un’opera strategica nazionale. E, in più, non costerá un euro allo Stato come accaduto invece con quello di Acerra». Argomento chiuso quindi per il deputato del Pdl, che adesso lascerá che la palla vada nelle mani del Comune di Salerno. Il sindaco Vincenzo De Luca, ha annunciato un ricorso al Tar contro la decisione dell’amministrazione provinciale, che verrá ratificata in giunta giá la prossima settimana.

• L’attenzione di Cirielli è adesso tutta proiettata sull’individuazione delle cinque discariche d’ambito che serviranno a tamponare l’emergenza rifiuti in attesa proprio della costruzione del termovalorizzatore. Ieri mattina c’è stato un secondo incontro tra il presidente della Provincia Cirielli, il commissario Tino Vardè e gli assessori all’ambiente di Regione e Provincia, Giovanni Romano e Antonio Fasolino. «La Provincia, contrariamente a quanto dice qualche sciocco che si occupa di rifiuti, sta facendo il suo dovere. Il ministro Prestigiacomo - ha attaccato Cirielli - ci ha messo 6 mesi per dire quello che io le avevo spiegato in due minuti: la discarica di Serre non si poteva riaprire. Avremmo potuto lavarci le mani del problema, invece abbiamo fatto uno studio e lo abbiamo sottoposto al commissario».

• Uno studio che avrebbe colpito favorevolmente il prefetto calabrese nominato da Caldoro. «E’ rimasto sbalordito - assicura Cirielli - Quando ha lavorato a Napoli gli sembrava di stare in un’altra Regione.Noi, invece, abbiamo dimostrato efficienza». Un’efficienza che spera venga premiata con la celeritá. «Bisogna fare presto - ha auspicato - per uscire dall’emergenza rifiuti». Rispetto, invece, alla voce di inviare i rifiuti in Svezia ha concluso: «I rifiuti o vanno in discarica o nei termovalorizzatori. Se la Svezia se li prende, vanno lì. Portarli fuori non costerá meno che portarli a Battipaglia».

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