Tenuta Criscuolo, il Tar ha bloccato lo sgombero

Pagani, la proprietà contestata è in uso alla famiglia Petrosino-D’Auria I commissari stanno tentando di far rientrare il bene nel patrimonio comunale

PAGANI. Non si può dire che i commissari prefettizi non ci stiano provando ma quando la pratica arriva davanti al Tar di Salerno inevitabilmente c’è la sospensiva e tutto si blocca.

Oggetto del contendere è la tenuta Criscuolo, in uso alla famiglia D’Auria Petrosino. Secondo i funzionari arrivati in città dopo lo scioglimento (il secondo) per camorra, in primis il prefetto Gabriella Tramonti, qualcosa nella vicenda non quadra. Così, per la seconda volta, è arrivata l’ordinanza di sgombero. I legali della famiglia, però, sono andati davanti al Tar. Non hanno vinto perché tecnicamente la sospensiva non è un dare ragione a una delle parti in causa.

Nella sostanza, in ogni caso, quel bene non può ritornare per ora al Comune. Secondo i commissari, infatti, gli attuali possidenti ne hanno acquisito l’uso in modo illegale e avrebbero, oltretutto, commesso anche una serie di abusi edilizi all’interno della struttura. La famiglia D’Auria Petrosino è molto nota in città. Il capostipite, Gioacchino D’Auria Petrosino, noto con il significativo soprannome di “spara spara”, è stato ritenuto dagli inquirenti organico a clan camorrisitici dell’Agro.

Qualche problema con la legge lo hanno avuto anche i figli Antonio e il ragioniere Michele. Furono entrambi arrestati nell’ambito del blitz “Liena d’ombra” ed entrambi assolti al processo in primo grado. Se ne riparlerà naturalmente in appello. Il ragioniere Michele Petrosino D’Auria, capocantiere al Consorzio di Bacino Saslerno 1, in una piccata lettera al nostro giornale, ci ha cortesemente informato che il Tar aveva sospeso l’ordinanza di sgombero.

Naturalmente il tutto seguito da minacce di querele e inviti a non mettere più la sua foto sul giornale (purtroppo il ragioniere dovrebbe sapere che quando una persona viene arrestata, a lui è successo, scatta anche la fotosegnalazione).

Per tornare alla tenuta Criscuolo agli atti c’è un verbale di accertamento del venti maggio 2010 a cura di ufficio tecnico e tenenza dei carabinieri, con rilievo di lavori illegittimi, cambio di destinazione d’uso con opere abusive, ordinanza di demolizione del 27 maggio 2010, verbale di inadempienza alla demolizione del 10 giugno 2011 ora divenute condizioni per l’acquisizione del possesso di un’opera già patrimonio comunale. I Petrosino, secondo la relazione del consulente della Dda, non avevano alcun titolo per quell’occupazione. Ora si attende il Tar.