Tenuta Criscuolo a Pagani Si ricomincia daccapo

Il Tar ha dichiarato l’improcedibilità del ricorso presentato dai Petrosino D’Auria Bloccata l’ordinanza di sgombero emanata dai commissari del Comune

PAGANI. Il Tar dichiara improcedibile il ricorso presentato dai legali dei Petrosino D’Auria contro lo sgombero della proprietà Criscuolo disposto dall’amministrazione, rinviando tutto ad un nuovo procedimento. Dopo la camera di consiglio del trentuno gennaio 2013, ieri il tribunale ha depositato la decisione che di fatto annulla tutto disponendo un nuovo iter.

L’ordinanza di sgombero disposta dall’ente, ora guidato dalla triade commissariale, si riallacciava alla precedente ordinanza comunale del ventisette maggio 2012 di demolizione di alcune opere abusive realizzate nell’area in uso a Giuseppina Ruggiero, titolare ricorrente e madre di Antonio e Michele Petrosino D’Auria. Quei manufatti, rimasti in piedi, sono stati oggetto di una successiva istanza di sanatoria presentata il ventotto dicembre scorso dal legale Bonaventura Carrara, motivo sufficiente, come scrive il Tar, «per rendere inefficace il provvedimento sanzionatorio dell’ingiunzione di demolizione e, quindi, improcedibile l’impugnazione stessa per sopravvenuta carenza di interesse». La sanatoria presentata causa un nuovo riesame dell’abusività, con una nuova valutazione, praticamente «la necessaria formazione di un nuovo provvedimento che vale comunque a superare il provvedimento sanzionatorio oggetto dell’impugnativa». Come spiega il Tar, sia in caso di accoglimento che di rigetto eventuale dell’impugnazione della demolizione, direttamente collegata allo sgombero, resterebbe la richiesta di sanatoria da esaminare. Per il momento , almeno dal punto di vista amministrativo, è tutto da rifare.

Tecnicamente i giudici hanno dichiarato improcedibile il ricorso. Gli avvocati dei Petrosino D’Auria avevano impugnato l’ordinanza di sgombero chiedendo contestualmente al tribunale di Nocera di sospendere ogni decisione per la detenzione domiciliare di Michele Petrosino D’Auria, ristretto proprio nella casa di via San Rocco. Il Comune aveva ordinato lo sgombero dopo perizie e relazioni tecniche, parallelamente svolte anche dalla procura antimafia di Salerno, seguito dalla richiesta di trasferimento del domicilio da parte della Dda da parte della procura antimafia. Il pm Montemurro, titolare dell’accusa nel dibattimento che vede imputato D’Auria con l’ex sindaco Gambino e altri imputati, aveva chiesto che D’Auria abbandonasse la proprietà Criscuolo.

Alfonso T. Guerritore

©RIPRODUZIONE RISERVATA