l’intervento 

Tentato furto al “Moa” sventato dai carabinieri

Trentenne tenta il furto al Museo dell’Operazione Avalanche ma viene colto in flagranza di reato e portato in caserma. Il fatto è avvenuto nella mattinata del 25 aprile, tra le 8 e le 9, nella...

Trentenne tenta il furto al Museo dell’Operazione Avalanche ma viene colto in flagranza di reato e portato in caserma. Il fatto è avvenuto nella mattinata del 25 aprile, tra le 8 e le 9, nella struttura situata su una delle colline più belle e paesaggistiche di Eboli, Sant’Antonio. L’uomo ha ripetutamente cercato di violare i numerosi ingressi dell’edificio ma, una volta armatosi di un cavachiodi, il classico piede di porco, è stato sorpreso dai carabinieri della squadra di Luca Geminale, mentre tentava di forzare l’accesso dell’Arena. I carabinieri, allertati da un passante che ha sentito rumori fragorosi, hanno fermato l’uomo e lo hanno condotto in caserma.
Salvo, ancora una volta, dunque il Moa che anche in passato si è reso appetibile agli occhi di qualche malvivente ma che si conferma essere una fortezza inespugnabile. Il Museo cittadino, dedicato allo sbarco delle truppe alleate della seconda guerra mondiale, custodisce preziose memorie e cimeli storici di inestimabile importanza che legano le declinazioni del passato, del presente e del futuro del territorio. «Anche questa volta, grazie alla prontezza dei carabinieri e dei nostri attenti vicini – spiega Marco Botta, presidente del Moa - siamo riusciti a salvare il patrimonio storico della città. Ci hanno provato ma anche questa volta hanno fallito. Ci sono le telecamere e un allarme collegato direttamente con i carabinieri che in 7 minuti, proprio come accaduto lo scorso 25 aprile, arrivano sul posto. In più, il sindaco Massimo Cariello si è reso disponibile a installare altre due videocamere di sorveglianza».
Laura Naimoli
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