Tenta l’estorsione al barbiere

Singolare vicenda a Vietri: all’artigiantao chiesto un “risarcimento” dopo la perdita dei capelli

VIETRI SUL MARE. Due uomini di Vietri sul Mare sono finiti in manette per danneggiamento ed estorsione.

Ad eseguire gli arresti sono stati i carabinieri della stazione diretta dal luogotenente Gerardo Ferrentino. I due, Sabato Romano, 31enne disoccupato, e Salvatore Apicella, 28enne, commerciante di Vietri, avrebbero minacciato un altro commerciante del posto per apparenti futili motivi, ma con l’intento di estorcere alla vittima somme di denaro.

Secondo una prima ricostruzione Apicella avrebbe preso di mira un noto barbiere del posto a cui avrebbe addebitato la conseguente perdita di capelli a seguito di un presunto taglio mal effettuato. Un rilievo difficilmente contestabile, ma usato quale pretesto per richiedere un risarcimento danni. La continua richiesta nei mesi successivi di vedersi riconosciuto un improbabile ristoro economico hanno creato più volte momenti di tensione tra i due.

L’ultimo in ordine di tempo l’altra sera quando Apicella si è recato a casa della sua vittima per esigere ancora una volta i soldi. Non avendolo trovato si è accanito sulla porta di casa danneggiandola. Ad accompagnare il commerciante c’era anche Romano che, pare, avesse anche un coltello. Al sopraggiungere dei parenti della presunta vittima è scoppiato un violento litigio, per fortuna senza gravi conseguenze, interrotto dall’arrivo delle forze dell’ordine.

Apicella e Romano, alla vista dei carabinieri chiamati dai parenti del parrucchiere, si sono rifugiati all’interno della panetteria di proprietà di uno dei due e ne sono usciti solo dopo l’intervento del comandante della stazione che li ha convinti a consegnarsi alla giustizia. Il locale è stato dopo sottoposto a ispezione da parte dei carabinieri e in seguito chiuso. Dopo le formalità di rito i due sono stati portati al carcere di Fuorni in attesa di essere processati per direttissima per i reati di estorsione e danneggiamento. Restano i dubbi sul reale movente dell’estorsione.

©RIPRODUZIONE RISERVATA