Salerno

Tenta il suicidio nel carcere di Fuorni, grave 25enne

A dare l’allarme sono stati i suoi stessi compagni di cella, che hanno trovato il loro “coinquilino”, un 25enne, originario di Nocera Inferiore, ma residente ad Angri, con le lenzuola strette intorno al collo

SALERNO. A dare l’allarme sono stati i suoi stessi compagni di cella, che hanno trovato il loro “coinquilino”, un 25enne, originario di Nocera Inferiore, ma residente ad Angri, con le lenzuola strette intorno al collo. E solo il pronto intervento degli agenti della polizia penitenziaria ha evitato il peggio. Perché immediatamente sono state effettuate le manovre salvavita, che hanno permesso di rianimare l’uomo, prima che fosse intubato dai medici e trasportato con l’ambulanza al Ruggi.

Adesso le sue condizioni migliorano lentamente, anche se la prognosi è sempre riservata ed è tenuto in coma farmacologico. Il 25enne che ha tentato il suicidio era stato trasferito presso la casa circondariale di Salerno solo da poche settimane. Imputato per reati contro il patrimonio e alle prese con problemi di tossicodipendenza, tant’è che seguiva anche una specifica terapia, era stato destinato, come si usa in questi casi, in una stanza multipla, in regime ordinario chiuso.

A quanto pare nulla lasciava presagire che il 25enne potesse cercare di togliersi la vita, tant’è che il gesto ha sorpreso pure i detenuti che dividevano con lui la cella. «Gli agenti – evidenzia Emilio Fattorello, segretario nazionale per la Campania del Sappe – ancora una volta hanno salvato una vita umana». E la notizia ha un’eco maggiore a Salerno, dove gli uomini della penitenziaria sono in stato d’agitazione, in quanto da tempo sotto organico. Ma, nonostante tutto, con tanti sacrifici, anche di carattere personale, garantiscono il servizio nel migliore dei modi, come testimonia l’ultimo episodio. «In tutto questo contesto, il capo dell’amministrazione penitenziaria Consolo – rimarca Donato Capece, segretario generale del Sappe – si preoccupa di cambiare taluni vocaboli ad uso interno nelle carceri e non a mettere in campo adeguate strategie per fronteggiare questi gravi eventi». (g.d.s.)

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