Tentò un furto, rischia il processo 

Nei guai un 25enne sorpreso a rubare in un’azienda di Fosso Imperatore

Si introdusse nella sede di un’azienda a Fosso Imperatore per un furto da compiere senza colpo ferire, pensava: invece il ladro, un venticinquenne originario di Casablanca e residente a Sarno, fu sorpreso da un dipendente e pur di scappare, salì in auto e tentò di investirlo. Ora il giovane nordafricano, allo stato dichiarato irreperibile, rischia il processo con l’accusa formale di rapina aggravata, raggiunto dalla richiesta di rinvio a giudizio presentata dalla Procura al termine della fase preliminare delle indagini.
Era il 16 agosto dell’anno scorso quando l’uomo si introdusse con l’inganno nell’azienda dell’area industriale di Nocera Inferiore per tentare il furto: il solo oggetto che però gli capitò a tiro fu un computer portatile, ma mentre stava per portarlo via, il marocchino fu scoperto dal dipendente che si era insospettito per le manovre di quell’uomo che si aggirava negli uffici. Il marocchino non si fermò, salì a bordo dell’auto che aveva parcheggiato nei pressi, mise in moto e e provò a travolgere il dipendente che lo aveva fermato, o quantomeno aveva provato a farlo. Poi scappò via facendo perdere le proprie tracce fino a rendersi irreperibile alle ricerche. Intanto gli fu assegnato un avvocato nominato d’ufficio per espletare le pratiche di rito e assicurare il diritto alla difesa. Il marocchino residente a Sarno risponde di rapina aggravata impropria, con la successiva fase che è adesso nelle mani del giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Nocera Inferiore: la fissazione e la celebrazione dell’udienza preliminare approfondiranno la vicenda per valutare l’eventuale processo. Il venticinquenne fu identificato e denunciato dai presenti: «Aveva preso un personal computer e stava scappando», dichiarò uno dei dipendenti della società che lo aveva visto all’opera. Le successive attività investigative vennero svolte dai carabinieri con il coordinamento della Procura di Nocera Inferiore.
Alfonso T. Guerritore
©RIPRODUZIONE RISERVATA