Opposte fazioni 

Tensione al lungomare Trieste per la “Passeggiata della legalità” 

Nessun ambulante abusivo stanato e qualche tensione sul profilo dell’ordine pubblico. Va in archivio, dopo polemiche e alzate di scudi, la “Passeggiata della legalità” indetta dal movimento Noi con...

Nessun ambulante abusivo stanato e qualche tensione sul profilo dell’ordine pubblico. Va in archivio, dopo polemiche e alzate di scudi, la “Passeggiata della legalità” indetta dal movimento Noi con Salvini sul lungomare di Salerno. Una ventina di attivisti hanno passeggiato da piazza della Concordia fino alla spiaggia di Santa Teresa per chiedere maggiore sicurezza in questa zona del centro come in tutta la città. «Le Forze dell’ordine fanno tanto – spiega il segretario provinciale Mariano Falcone – ma noi vogliamo sensibilizzare le istituzioni a fare di più per frenare il degrado dilagante sul lungomare così come in tutta la città».
Ad attendere i salviniani c’era anche un gruppo di attivisti dei centri sociali e dei movimenti salernitani. Tra le due fazioni si è rischiato il contatto in piazza della Concordia e all’altezza dell’Embarcadero, ma un imponente dispiegamento di forze di polizia ha impedito che gli scontri verbali degenerassero. Alla fine, le uniche beghe sono arrivate per gli agenti responsabili dell’ordine pubblico e non certo per ambulanti, clandestini e spacciatori. Nonostante gli animi siano rimasti tesi, quindi, le due fazioni si sono scontrate soltanto a suon di cori: da una parte si sentiva “Odio la Lega”; dall’altra slogan inneggianti al leader del Carroccio, Matteo Salvini, soprannominato “il capitano” dai suoi simpatizzanti. «La logica di queste iniziative – chiariscono i portavoce della Rete antifascista salernitana (nuova sigla che unisce varie anime di collettivi, movimenti e partiti della Sinistra) – è più preoccupante degli ambulanti abusivi, è quella del farsi giustizia da sé. Qui non servono Robocop, non hanno diritto di chiedere alle persone per strada documenti e permesso di soggiorno. Per questo abbiamo deciso di accompagnarli: volevamo controllare che nessun sopruso fosse fatto. E ci stupisce vedere che tutta questa polizia, di solito pronta a caricare noi, faccia così massicciamente da scorta a un’iniziativa illegale, razzista e fascista. Anche se tentano di camuffare i loro intenti abbiamo visto bene le croci celtiche tatuate sul polpaccio di qualcuno di loro».
Una presa di posizione nettamente critica è arrivata anche dal Comitato provinciale dell’Anpi di Salerno. In una lettera indirizzata a prefetto, questore e sindaco, i partigiani definiscono «un fatto gravissimo che privati cittadini organizzati in “ronde” vogliano mantenere l’ordine pubblico. Inoltre, si ritiene che tali iniziative illegali tendono esclusivamente a diffondere la “politica della paura”, alzare il livello di tensione, portare nella nostra società orribili idee razziste, xenofobe, omofobe, per scopi di carattere prettamente politico finalizzate ad accrescere il consenso». (e.t.)
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