l’istat e il cambiamento climatico 

Temperature più su di un grado in 15 anni

NAPOLI. Gli anni duemila regalano all’Italia un grado di clima in più, con conseguenze talvolta gravi. E la Campania è tra le regioni più bersagliate dai contraccolpi del cambiamento climatico. Il...

NAPOLI. Gli anni duemila regalano all’Italia un grado di clima in più, con conseguenze talvolta gravi. E la Campania è tra le regioni più bersagliate dai contraccolpi del cambiamento climatico. Il tema del riscaldamento globale è al centro della ricerca Istat su Temperatura e precipitazione nelle grandi città, ma anche del dossier di Legambiente “Sos acqua: nubifragi, siccità, ondate di calore. Le città alla sfida del clima”.
L'Istituto nazionale di statistica comunica che, nel periodo 2002-2016, le temperature medie nei capoluoghi di regione sono state di un grado più calde della media del trentennio precedente, 1971-2000. Più giorni e più notti torridi, e ondate di calore più durevoli, con il picco nel 2016, anno più caldo di sempre. Dal 2000, inoltre, le precipitazioni sono cresciute dell’1,6%. Tra le conseguenze, dal 2010 ci sono 157 morti e 45.000 sfollati per fenomeni meteorologici. Legambiente riporta che sono 198 i comuni italiani colpiti da 340 eventi estremi; 64 i giorni di blackout elettrici dovuti al maltempo e 64 giorni di stop a metropolitane e treni urbani nelle principali città italiane: 23 giorni a Roma, 15 a Milano, 11 a Genova, 9 a Napoli, 5 a Torino e 1 a Brescia. E 109 i casi di danni a infrastrutture causati da piogge intense. Tra il 2005 e il 2016, in 23 città, i morti sono stati 23.880. I più alti valori medi nelle temperature, tra 2002 e 2016, si registrano a Palermo (19,1°C) e Cagliari (18,3°C), seguiti da Bari (17,6°C), Catanzaro, Napoli e Ancona (17,0°C) e Roma (16,9°C).
Nel capoluogo della Campania si osservano le anomalie positive più elevate per le notti tropicali, quando cioè la colonnina non scende al di sotto dei 20,0°C (+34); ma anche per le notti calde (in cui la temperatura minima giornaliera è superiore al 90° percentile), assieme a Milano e Bolzano, con il numero di giorni più elevato sia per valore dell’indice (84) che dell’anomalia (superiore a +51). Quanto alle precipitazioni, tutti i capoluoghi di regione - ad eccezione di Bolzano - hanno segnato anomalie positive, con in testa Napoli (+558 mm), seguita da Perugia (+482 mm). I livelli di precipitazione annua più alti si sono rilevati a Napoli, Catanzaro e Trento.
C’è poi il capitolo alluvioni. Il rapporto di Legambiente riassume il Piano nazionale di opere e interventi, presentato nel maggio del 2017. La regione con il maggior numero di interventi è la Campania (1.240 – il 13,9% del totale), seguita da Sicilia (962 – 10,8%), Calabria (917 – 10,3%), Piemonte (759 – 8,5%). Il fabbisogno, pari a 25,7 miliardi di euro, vede il 54% destinato alle alluvioni (13,8 miliardi), il 30% (7,7 miliardi) alle frane, il 10,8% (2,8 miliardi) alle opere di tipo misto e il 5,3% (1,4 miliardi) per le valanghe ed erosione costiera. Le cifre più alte sono previste in Campania (4,6 miliardi – 18,0%), Puglia (2,9 miliardi – 11,3%), Sicilia (2,8 miliardi – 10,9%), Piemonte (1,5 miliardi – 5,8%).
Gianmaria Roberti
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