Teatro: Servillo, Mezzogiorno occasione per la cultura Paese

Porta a Londra Eduardo con le “Voci di dentro”

Un onore, una fortuna. Portare Eduardo a Londra, e preceduto dal successo de “La Grande Bellezza”. Toni Servillo lo dice subito. «Onorato» e «fortunato». Perché arrivare col teatro in città preceduto dai film dà anche «l’opportunita di poter mostrare un gruppo di lavoro e una tensione che si sposta con la stessa passione tra cinema e teatro» attraverso «una non routine, una ricerca continua nell’uno nell'altro ambito, in modo che non si consideri mai il teatro un’anticamera del cinema».

E in questo caso in un Paese, e una città, culla del teatro con una importante tradizione legata al binomio testo-recitazione, da renderli un luogo dove l'attore «viene a misurare la sua capacità, la sua efficacia». È alta l'attesa a Londra per “Le voci di dentro” di Eduardo De Filippo, da domani a sabato in scena al Barbican Centre per quattro recite, “sold out” già da giorni. Coproduzione del Piccolo Teatro di Milano, del Teatro di Roma e di Teatri Uniti di Napoli, la tappa londinese - organizzata in collaborazione con Eni (cui Servillo ha prestato la voce per lo spot della campagna Rethink Energy) - fa seguito a 188 repliche in Italia e nel mondo.

Per Teatri Uniti a Londra è la prima volta e le aspettative si fanno sentire: «Noi sappiamo di esserci preparati con grande scrupolo, con molta determinazione. Per portare un esempio tra gli altri di artigianato teatrale importante», spiega Toni Servillo durante un incontro all'Istituto italiano da cui è partito ieri questo impegno a Londra, con la proiezione di “394 Trilogia nel mondo”, docufilm di Massimiliano Pacifico sulla tournèe internazionale del goldoniano “Trilogia della villeggiatura”, diretto e interpretato dallo stesso Servillo. «Abbiamo sempre guardato a questo Paese con una tradizione importante di un teatro basato sostanzialmente sul lavoro della recitazione - spiega -: crediamo nella prospettiva tutta italiana di fare qualcosa che in questo senso è simile e quindi immaginiamo possibilità di incontro favorevoli».

Dell'Italia Toni Servillo in questo momento rappresenta il talento, la bravura, il successo di un lavoro costante sulla cultura in senso vasto, cosa che emerge anche dall'affetto e dall'interesse del pubblico giunto numeroso ad incontrarlo. Che fa domande, che chiede a lui, che ne è interprete e rappresentante, quale sia la situazione della cultura in Italia: «È una situazione che ha visto negli ultimi vent'anni, questa la mia personale opinione, un tale disinteresse nei confronti della cultura come investimento, una tale preoccupazione della cultura come capitolo di spesa». Mentre invece, sottolinea, «noi siamo stati per molto tempo giardino d'Europa. E siamo ancora uno straordinario giardino culturale. La cultura è una straordinaria opportunità. È una straordinaria opportunità per il Mezzogiorno del nostro Paese. È il Mezzogiorno d'Italia un'occasione di rilancio del nostro Paese dal punto di vista produttivo legato alla bellezza che ha».

E il teatro in Italia «versa in uno stato di notevole difficoltà dal punto di vista dell'organizzazione e soprattutto per una normativa verso la quale si stava arrivando ad un momento compiuto. Poi l'alternarsi ormai così repentino di un governo rispetto all'altro impedisce che si venga ad una chiarificazione, che si spera l'insediamento adesso di questo governo realizzi in parte».