L'INCHIESTA

Taxi a Salerno: attese notturne fino a 40 minuti 

Il Comune pronto a pubblicare un bando per incrementare le unità in strada

SALERNO. Oltre quaranta minuti in attesa di un taxi. Nell’illusione di arrivare a destinazione in maniera rapida e spedita, molti salernitani, turisti e ristoratori si sono dovuti scontrare con la realtà di un servizio, quello delle auto bianche che, soprattutto nelle ore notturne va completamente in tilt. «Tempo fa – racconta Pino Adinolfi, titolare di una famosa risto-salumeria in via delle Botteghelle 65 – ho dovuto accompagnare io stesso una coppia di turisti australiani all’hotel Raito perché non c’erano taxi a disposizione. Martedì scorso – continua – la signorina del centralino mi ha chiesto di richiamare dopo 10 minuti perché al momento non aveva cognizione dei tempi di attesa. E, comunque, alla fine, i miei ospiti hanno dovuto attendere 40 minuti. Non solo perché molti amici mi segnalano le stesse problematiche dopo il teatro o un evento serale. Potenziare questo servizio – ragiona Adinolfi – significherebbe offrire un valore aggiunto all’offerta turistica della città. Il mio lavoro mi restituisce una percezione chiara del fatto che in questi anni i visitatori sono aumentati e il livello della qualità tende ad elevarsi, sarebbe un peccato perdere questa occasione», conclude.
E il problema riguarda soprattutto la quantità di auto a disposizione (in tutto 40, 35 dei quali a lavoro h 24 e 5 con la copertura notturna) rispetto alla domanda che si fa sempre più crescente. «Il lavoro dei tassisti salernitani è assolutamente encomiabile e a loro deve andare il nostro plauso», precisa l’assessore al commercio Dario Loffredo che annuncia: «sappiamo che la città sta crescendo ed è piena di turisti, per questo, al massimo alla fine dell’anno prossimo, apriremo un bando per incrementare di almeno il 25 per cento le unità in strada. Sono stati – precisa – gli stessi tassisti a sollecitare l’amministrazione in questo senso e noi accogliamo questa istanza che condividiamo. Non solo – aggiunge Loffredo – perché pensiamo anche a un potenziamento ulteriore in considerazione dell’accordo con Gesac rispetto all’aeroporto e stiamo ragionando di fornire anche un servizio taxi collettivo come avviene in tutte le grandi città italiane».
I primi a riconoscere di essere in affanno, soprattutto la sera sono gli stessi tassisti, dunque che, con il presidente della cooperativa Taxi Salerno, Gaetano Ricco ribadisce: «registriamo dei problemi e siamo i primi a chiedere soluzioni, è importante però precisare che dopo un certo orario, nei giorni festivi e nelle feste comandate siamo completamente soli. Comprendiamo il fastidio di chi attende e non vuole aspettare troppo e sottolineiamo la propensione che i turisti hanno a scegliere il taxi per spostarsi, ma non si può non rilevare che la sera siamo gli unici a offrire un servizio di trasporto, perchè quello pubblico è del tutto fermo. Non c’è alternativa nonostante il nostro è un servizio integrato, è come se sopperissimo in toto al pubblico. E’ per questo – insiste – che, probabilmente unica cooperativa in Italia, abbiamo da molto tempo espresso il nostro favore a un incremento delle licenze e ora valutiamo positivamente le iniziative che il Comune ha intenzione di prendere». Con il 2018, quindi, dovrebbero essere almeno dieci in più le auto bianche in circolazione. I malumori, però, non riguardano soltanto gli utenti, ma anche alcuni tassisti. Walter Angrisani, titolare di una regolare licenza, protesta per come sono gestite le frequenze del Radio Taxi. Secondo Angrisani, che ha esposto la questione all’Antitrust e all’Autorità di Regolazione dei Trasporti (che hanno sollecitato il Comune a vigilare), il servizio non sarebbe effettivamente concorrenziale. Il tassista lamenta una gestione “monopolista” delle frequenze da parte della cooperativa Taxi Salerno, dalla quale finora è stato escluso. Accuse di concorrenza sleale che, sottolinea Loffredo, «mi risulta siano state rigettate dal Tar e che riguardano campi che non sono di competenza dell’amministrazione», mentre Ricco stigmatizza: «si tratta di un caso singolo, stiamo aprendo anche all’ingresso di altri colleghi».

©RIPRODUZIONE RISERVATA