Tav, sfiorata la rissa al Senato tra Cardiello (Fi) e Airola (M5s)

Si evita il peggio solo grazie a un drappello di volenterosi commessi che divide i due. La scena, osservata non senza stupore e imbarazzo dagli studenti di una scuola media

Protesta del Movimento 5 Stelle nell’Aula del Senato che sta votando la ratifica dell’accordo Italia - Francia per la Tav. «Fuori la mafia dallo Stato» hanno scandito i senatori del Movimento di Grillo, ostendando fazzoletti con la scritta No Tav. «Mi sento preso per i fondelli, avete saltato mille emendamenti con un colpo solo. Complimenti», ha detto il grillino salernitano Andrea Cioffi, mentre in Aula, ripreso dalla presidente di turno, Linda Lanzillotta, è andato in scena un battibecco fra il capogruppo Maurizio Santangelo e il senatore di Fi Franco Cardiello. E la protesta arriva anche quando parla Laura Puppato, contestata persino dal suo collega di partito Stefano Esposito, diventato ormai un'icona «pro-Tav» nell'aula del Senato per i suoi interventi accesi a difesa del progetto. «Brava, vattene pure con loro», commenta Esposito accompagnando le grida con un gesto eloquente della mano. E «brava» gli ripete ancora, ironico, quando lei smette di parlare. Intanto, una senatrice 5S Barbara Lezzi, inveisce contro la Dem Lucrezia Ricchiuti che, secondo la ricostruzione dei grillini, gli avrebbe dato dei «fascisti!». «Fascisti siete voi!» è la replica. Accusa che il leghista Sergio Divina ripete, almeno 10 volte, scandendo le parole rosso in volto, sempre all'indirizzo dei 5 stelle. E mentre tutti gridano, anche in piedi nell'emiciclo, il socialista Enrico Buemi si abbandona al gesto dell'ombrello, ancora una volta all'indirizzo dei grillini. La Lanzillotta tenta di riportare l'ordine in aula, mentre i commessi cercano di ritirare i soldi falsi e le sciarpette «No tav». Ma l'impresa è disperata e di fronte ad una parlamentare che si lega la bandiera intorno al seno, sotto la maglietta nera trasparente, anche l'assistente parlamentare più agguerrito rinuncia. Subito dopo il voto, la protesta trascende: Esposito, si gira verso i grillini e con le mani in aria prima fa "ciao ciao" e poi sbatte più volte le quattro dita unite sopra pollice come a rifare il verso di una bocca che parla; Giacomo Caliendo (Fi) va sotto i banchi 5S per dire "Siete voi i fascisti che impedite di parlare!", i grillini scendono dai loro posti per reagire e tra Alberto Airola e Franco Cardiello (Fi), arrivato di corsa a difendere Caliendo, si sfiora la rissa. Che si evita solo grazie a un drappello di volenterosi commessi che divide i due. La scena, osservata non senza stupore e imbarazzo dagli studenti di una scuola media, si chiude al coro di "Fuori la mafia dallo Stato! Fuori la mafia dallo Stato!"