SCUOLA

Tasso occupato: braccio di ferro con la dirigente

Nel mirino la riorganizzazione delle attività didattiche. Pronto un documento da inviare al Ministero

SALERNO. È braccio di ferro tra gli alunni del liceo classico Tasso e la dirigente Carmela Santarcangelo. Dalle 13.10 di venerdì i ragazzi hanno occupato l’istituto di piazza San Francesco e non molleranno la presa fino alle 14 di lunedì. Ma a una condizione: che la preside firmi un documento che è stato sottoposto alla sua attenzione nella giornata di giovedì. Nel mirino l’organizzazione e la regolarizzazione della didattica. Dopo aver raccolto le proteste degli alunni, in particolare di quelli del biennio, l’assemblea ha messo nero su bianco, in diciotto punti, le loro richieste, che vanno dalla necessità di avere uno spazio per la ricreazione alla possibilità di essere giustificati all’indomani dei progetti di alternanza scuola-lavoro che li impegnano fino alle 16.30, passando per la necessità di abolire le interrogazioni durante le ore di autonomia, articolate nei corsi di arte, diritto ed economia.

«Abbiamo avuto un colloquio con la dirigente – spiega uno dei rappresentanti di istituto – e si è detta favorevole su alcune cose. Ma si è presa del tempo, per sottoporre il nostro documento al consiglio dei docenti». Ma dell’occupazione, che ha costretto pure la Digos a intervenire, la preside Santarcangelo sembra avere tutt’altra opinione: «Vogliono un ritorno al passato con le ore intere, nessuna attività pomeridiana se non quelle chedesiderano loro e che sono nella tradizione del Tasso». Una stoccata alle famiglie: «A Roma i genitori sono andati a prendersi i figli e li hanno portati a casa. Quelli del Tasso sono felici che facciano queste esperienze. Con quale faccia andiamo a fare orientamento: la prima scuola dove si aboliscono gli organi collegiali e l’unico grande organo che prende le decisioni è il comitato studentesco del quale non si conosce la composizione e che si riunisce fuori della scuola. E che decide dall’oggi al domani»: La dirigente è dura: «Non vogliono punizioni. Non vogliono verifiche scritte. Non vogliono minacce di profitto carente. Non lesinano lettere anonime alla direzione in cui io sarei quella che decide tutto, nonostante il mio essere sempre disponibile all’ascolto, nonostante le delibere degli organi collegiali». Lunedì Carmela Santarcangelo non firmerà nulla: «I ragazzi riceveranno una circolare che, pur condividendo i punti del documento, conterrà delle precisazioni e indicherà dei tempi necessari per le delibere degli organi collegiali. Mi farebbe piacere una presa di posizione della società civile, dei genitori e dei docenti della mia scuola. Non mi bastano più le parole che ricordano come il Tasso sia una scuola difficile. O si cambia o si muore, 618 alunni non consentono un compromesso al ribasso». Intanto ieri gli studenti hanno prodotto un secondo documento che sono intenzionati a sottoporre direttamente all’attenzione del Miur. Le frizioni hanno radici più antiche: «Il diritto allo studio non è tutelato dalla dirigenza ormai da tre anni», denunciano gli alunni, rivendicando «la regolarizzazione dell’orario curriculare strutturato in quote di autonomia controproducenti per gli stessi alunni». Dunque, dopo aver ricevuto «risposte titubanti e non concludenti dalla dirigente», si appellano ora al Miur.

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