L’udienza preliminare

«Tassi usurari a Monte Paschi» Dal gup Mussari e tre dirigenti

Tassi usurari su conti correnti, finanziamenti e fidi: con questa ipotesi accusatoria la Procura chiede il rinvio a giudizio dell’ex presidente del Monte dei Paschi, Giuseppe Mussari, in due...

Tassi usurari su conti correnti, finanziamenti e fidi: con questa ipotesi accusatoria la Procura chiede il rinvio a giudizio dell’ex presidente del Monte dei Paschi, Giuseppe Mussari, in due procedimenti penali che saranno discussi oggi davanti al giudice dell’udienza preliminare Sergio De Luca. I fatti risalgono al 2013 e a denunciare l’applicazione di interessi eccessivi sono state due imprese di Salerno. Nel caso più spinoso a rischiare il processo sono, oltre a Mussari, Nicolino Romito ex vicedirettore generale di Mps, Gerardo Pennella e Filippo Gianvito, rispettivamente direttori della filiale di Salerno di Mps dal 2007 al 2009 e dal 2009 al 2013. Secondo il sostituto procuratore Vittorio Santoro avrebbero applicato sul conto corrente di un’azienda salernitana tassi usurari che andavano dal 13,878 per cento al 14,488, superando così la soglia prevista dalla legge per la configurazione del reato di usura. Inoltre gli inquirenti hanno contestato che sul medesimo conto «in corrispettivo dell’aumento del fido da 50mila euro a 300 mila» sarebbe stata fatta sottoscrivere una polizza assicurativa per un investimento di 100mila euro. E che sui 200mila euro messi a disposizione della società sarebbero stati applicati tassi di interesse tra il 14,491 per cento e il 16,676.

Sulla richiesta di rinvio a giudizio per questi episodi il gup deciderà oggi, ma su Mussari pende ancora un altro procedimento con l’accusa di usura bancaria, che lo vede indagato a Salerno insieme ad altre sedici persone. In questo caso gli istituti bancari coinvolti sono tre (Monte dei Paschi, Unicredit e Banca nazionale del lavoro) e tra gli indagati c’è pure, in qualità di presidente nazionale della Bnl, l’ex presidente di Confindustria Luigi Abete. Secondo il magistrato Francesco Rotondo, che ha firmato l’avviso di conclusione delle indagini, le banche avrebbero applicato un teg (tasso effettivo globale) al di sopra della soglia di usura. (c.d.m.)

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